Cronaca

Ricercatore infetto in arrivo a Roma

c-130 ricercatore infetto

ROMA — Il C-130 dell’Aeronautica militare, con a bordo l’uomo che potrebbe avere contratto una forma di febbre emorragica in Nepal atterrerà nel primo pomeriggio a Roma.

Al suo arrivo, il degente verrà subito trasportato all’Istituto specializzato per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. All’Istituto sono già state messe in atto le procedure di sicurezza per accogliere l’uomo e provvedere al suo ricovero in stato di isolamento.
 
Lo Spallanzani è l’unico centro medico italiano ad aver a disposizione un laboratorio di virologia di livello P4 certificato (in grado di identificare e manipolare virus e batteri pericolosi). In questa struttura, anche in precedenza, sono già state ricoverate persone che manifestavano sospetti di malattie altamente contagiose. 
 
L’uomo sarà sottosposto a indagini virologiche, microbiologiche e di biologia molecolare come la Pcr (reazione della polimerasi a catena) e le analisi per individuare o meno il virus infettante.  

Secondo quanto si è appreso in un primo momento, il degente potrebbe essere uno studioso che stava svolgendo un programma di ricerca su alcuni animali. Non ci sono tuttavia conferme alla notizia.

 
L’uomo potrebbe essere rimasto infettato da alcuni insetti che trasmettono la malattia, probabilemente una febbre emorragica del tipo Congo-Crimea. Ma per una conferma occorre attendere l’esito delle analisi che verranno effettuate allo Spallanzani.
 
Intanto, l’uomo – che è assistito da 4 medici e otto infermieri dell’Aeronautica – è stato portato a bordo del C-130 dotato di una speciale apparecchiatura denominata Aircraft transit isolator, che permette di trasportare pazienti in condizioni di totale isolamento dell’esterno.
 
Nulla è trapelato riguardo l’identità del ricercatore.

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