Arrampicata

Billy Ridal scala la storica Rhapsody (8c) trad

Il climber britannico ha chiuso questa via aperta a Dumbarton, in Scozia, da Dave MacLeod nel 2006

Lo scalatore britannico Billy Ridal ha aggiunto un tassello notevole al suo curriculum di arrampicata in stile tradizionale (cioè con l’uso esclusivo di protezioni veloci). Si tratta di Rhapsody, una via aperta nel 2006 da Dave Mac Leod che è stata la prima ad essere valutata con il grado E11: la valutazione più dura della scala britannica, che tiene in conto la difficoltà complessiva della salita, con fattori come l’esposizione e la proteggibilità. E11 è il grado più difficile della classe Extremely Severe, e si riferisce al passo chiave della salita.

Rhapsody comincia sulla fessura Requiem Crack, per poi inoltrarsi in un problema boulder gradato V10/11, con forte pericolo di caduta.

“La via ha una difficoltà di 8c, con il pericolo di una grossa caduta e un pendolo contro la roccia in caso di caduta. Io mi sono ferito durante alcuni dei miei tentativi falliti” aveva scritto Mac Leod. “Per quanto ne so, non esistono altri itinerari con questa combinazione di grave pericolo e difficoltà tecnica elevata”. Il climber ha completato la prima salita di questa via dopo 70 giorni di lavoro, distribuiti su diversi anni.

“Ho cominciato a scalare nel 2006, lo stesso anno in cui Dave Mac Leod ha liberato Rhapsody, al tempo considerata una delle vie trad più difficili al mondo. Poco dopo è uscito il film E11, immortalando la via e il processo a cui Dave è passato in mezzo per scalarla. Tutto ciò ha avuto un impatto profondo sul Billy di nove anni, che muoveva i suoi primi passi nel mondo dell’arrampicata. 19 anni dopo la via ha resistito alle ingiurie del tempo, ed è ancora la linea trad più dura del Regno Unito” ha scritto Ridal.

Ha poi commentato su 8a.nu, a proposito della sua scalata: “Avere due nuovi nuts, e aver posizionato i rinvii in modo che il più grande e resistente venisse caricato prima in caso di volo, è stato abbastanza per calmare la mia mente così da poter tornare ad arrampicare da primo. La mattina seguente, tutto è andato bene e, nonostante fossi un po’ nervoso sugli ultimi movimenti, mi sono trovato in cima alla parete”.

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