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Messner ora scala Hollywood

Anche Hollywood sarà scalata dal grande Reinhold Messner che, dopo i 14 “ottomila” senza ossigeno, i 6 musei sulle alpi e la partecipazione, personale o come protagonista della storia, a film documentaristici e talvolta drammatici, con registi del calibro di Werner Herzog e recentemente di Joseph Vilsmaier per il film Nanga Parbat, ha deciso di mettersi in proprio e di fare il regista.

Nella sera inaugurale dell’IMS di Bressanone è stato infatti proiettato il suo film “Stll alive”, il racconto del soccorso ad opera di una squadra partita per l’Africa dal Tirolo per raggiungere Gert Judmair, alpinista precipitato per una trentina di metri sul Mount Kenya, mentre stava cercando di raggiungere la cima in corata con il suo compagno Oswald Oelz. Messner ha recuperato questa storia dalla sua memoria: 46 anni fa aveva infatti conosciuto Judmair pochi giorni dopo l’incidente in una clinica di Innsbruck, dove era ricoverato con le dita dei piedi assiderati dopo la scalata del Nanga Parbat.

“Voglio raccontare la realtà. La realtà è verità e la verità è più forte di ogni fantasia anche hollywoodiana. Oggi la mia nuova vita è il cinema. Voglio fare film su storie vere che ci mostrano cosa succede quando la montagna e l’uomo si incontrano” ha raccontato Messner.

Sul film hollywoodiano Everest, di Baltasar Kormakur, giunto nelle sale in Italia a fine 2015, l’alpinista aveva espresso giudizi negativi proprio per le approssimazioni del film rispetto all’ambientazione e alla rappresentazione degli attori.

Ora è toccato a lui dar prova della capacità interpretativa della realtà della montagna, degli uomini e delle storie che l’hanno esplorata e salita. La sua storia alpinistica e culturale in questo senso è una garanzia e non gli manca nemmeno la conoscenza tecnica cinematografica di base.

“Sono stato cento volte davanti a una telecamera. Ora cambio prospettiva… Non faccio documentari, ma film. Mi interessa l’emozione, quello che capita nel nostro animo quando ci esponiamo ai pericoli in quelle dimensioni”.
Con Messner come regista ne vedremo di certo delle belle, di storie e di montagne.

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