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Staremo 24 ore in cima all'Everest

KATHMANDU, Nepal — Vogliono salire in cima all’Everest e restare lassù, a 8.848 metri, per 24 ore consecutive. E’ così che Pemba Dorje Sherpa, detentore del record di velocità nella salita all’Everest, vuole entrare di nuovo nel Guinness dei Primati. L’impresa è programmata per questa primavera, e Pemba vuole compierla insieme ai suoi due fratelli minori.

"Pianteremo una tenda sulla cima – ha dichiarato ieri Pemba Dorje Sherpa, 31 anni, alla stampa –  e restermo lassù per 24 ore. Porteremo con noi una statua d’oro di Buddha, e pregheremo per la pace nel mondo per tutto il tempo in cui rimarremo sulla cima".

Pemba, che nel 2004 aveva conquistato il primato dello scalatore più veloce a salire sulla vetta della montagna, raggiungendola in otto ore e dieci minuti, ha dichiarato di voler scalare senza l’utilizzo di ossigeno.

"Sono stato 22 ore, senza ossigeno, a 8.000 metri di quota – ha detto Pemba ai giornalisti -. Non penso quindi che restare lassù senza bombole sia un problema per me. I miei fratelli però, lo useranno se avranno difficoltà a respirare". I fratelli sono Nima Gyalzen Sherpa, 23 anni, e Phurba Tenzing Sherpa, 20.

Lassù, i tre Sherpa scaveranno un buco nella neve dove posizionare la tenda in modo che resti riparata dal vento. Vi si rifugeranno e tenteranno di restare lì per un giorno intero. Ad ogni ora, misureranno la pressione del sangue e la temperatura corporea, comunicandola al campo base con il telefono satellitare.

"E’ rischioso – ha ammesso Pemba -. Ma senza rischio, non c’è successo. E io credo che ce la faremo".

Certo è che l’utilizzo di ossigeno sarà una discriminate fondamentale per l’assegnazione del primato: il record da battere è infatti quello di Babu Chiri Sherpa, altro nepalese che nel 1999 rimase in cima all’Everest per oltre 20 ore, senza ossigeno.
 

Sara Sottocornola

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