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Maurizio Gallo: utilizziamo i media in modo positivo

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Maurizio Gallo

Altro che “proximity”, il vero killer è il web ed i vari social sui quali vengono postati i video, che diventano motivo di auto riconoscimento fino a trasformare chi li ha postati in eroe per i followers, anche loro indirettamente colpevoli.

È ben vero che il web è solo un contenitore sul quale inserire video o quant’altro: le wag (ragazze copertina) postano foto più o meno provocanti e sexy e le ragazze fanno selfie e li postano copiandone la bocca a “culo di gallina”, scimiottandole alla bell’è meglio, anche senza silicone, fino ad arrivare a volte a foto molto più osé. La differenza sta nel fatto che per le foto o i video hot non si muore, al massimo si insulta la morale, ma per questi video ad alta velocità si perde la vita diventando eroi del web.

Viva la vita anche per i giovani che faticano a vedere un futuro! Non fatevi uccidere dal web.

Altro questione sul tema mediatico. Si parla di persone che vagano sui ghiacciai senza avere la minima cognizione che sotto di loro si nascondono i crepacci, che non sanno cosa siano, e cosa può succedere se specialmente in agosto si aprono improvvisamente sotto i loro piedi. Sicuramente la prevenzione fatta dai canali tradizionali non li ha intercettati, in più la segnaletica di divieto di accesso al ghiacciaio senza attrezzatura adeguata, all’uscita della funivia, risulta assolutamente inefficace.

La possibilità di coinvolgere le forze dell’ordine, che nel caso del Bianco solleverebbe il problema se devono essere francesi o italiane, mi trova favorevole come principio.

Perché allora non preparare un video che spieghi bene quali sono i pericoli a passeggiare su un ghiacciaio e lo proiettiamo all’interno delle cabine di risalita e nelle stazioni di partenza quando le persone stanno in coda e in quelle di arrivo davanti alle uscite?

Sfruttiamo i media in maniera positiva una volta tanto!

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2 Commenti

  1. Sig Gallo, mi perdoni, ma questo anatema contro il web da dove salta fuori??
    Assolutamente nebuloso il punto in cui dice che i followers sono “indirettamente colpevoli”. Ma di che??
    Se guardo una cosa che mi piace mi devo sentire in qualche modo colpevole? Ma sulla base di quale principio??

    Se non Le piacciono certi video o certe foto, è liberissimo di scegliere di non guardarle.

    Volete militarizzare la montagna, con una divisa ad ogni accesso?
    Ma avete una seppur vaga idea di quanto questo sia molto difficile, per non dire impossibile, da realizzare??
    Da tutti i punti di vista: è economicamente insostenibile, logisticamente irrealizzabile, sbagliata dal punto di vista etico e morale (qualcuno prima di noi è morto per conquistare le libertà che abbiamo, e di cui spesso ci dimentichiamo), oltre che inaccettabile da un punto di vista “montagnino”.
    L’ho già detto e lo ripeto: giù le mani dalla Montagna!

    Se poi volete fare un programma in prima serata di prevenzione contro la stupidità della gente, ecco, questo sì, è il benvenuto!
    Ma dovrà essere necessariamente una lunga serie di puntate: una per quelli che vanno sui ghiacciai in infradito, una per quelli che sgommano sui sentieri, una per quelli che vanno in macchina che nemmeno sugli autoscontri, una per i motociclisti che ti superano impennando e via dicendo……

  2. A parte che wags è un termine gergale britannico indicante esclusivamente le mogli dei calciatori, non capisco quella premessa cosa possa avere a che fare con il resto. Spariamo nel mazzo tanto prima o poi un obiettivo lo centro?

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