NewsStoria dell'alpinismo

Chi sarà il nuovo Paolo Rumiz?

Testo di Gian Luca Gasca

“Non farò altri viaggi” Esordisce così Paolo Rumiz, giornalista, scrittore e viaggiatore triestino che negli ultimi diciott’anni ha girato in lungo e in largo l’Italia e l’Europa alla scoperta dei suoi angoli più nascosti.
Odia il turismo di massa e lo dice chiaramente, senza tanti giri di parole. Viaggia in maniera insolita ed è stato un precursore del viaggio slow, l’odierna moda che conquista sempre più persone. Erra utilizzando mezzi pubblici, autostop, bicicletta, oppure i piedi. Tutti gli anni ad agosto, dal 1998 ad oggi, i suoi reportage hanno accompagnato le estati dei lettori di Repubblica ma, probabilmente, dopo il suo ultimo percorso del 2015 sulle tracce della Via Appia, non leggeremo più i suoi racconti di viaggio. Reportage particolari, non sempre simpatici a causa della sua visione del mondo. Quella di Paolo è una penna particolare: diretta, polemica, che non si sofferma solo al bello incontrato ma che approfondisce la conoscenza del territorio mostrandone pregi e difetti. La sua è una scrittura “triestina”: rude ma sincera.

Nel 2003 ha percorso le Alpi da Trieste a Nizza mentre nel 2006 è andato dalla Liguria alla Calabria lungo gli Appennini. È stato uno dei primi viaggiatori, dopo gli anni ottanta, a percorrere e raccontare le montagne italiane non solo dal punto di vista alpinistico/escursionistico ma anche, e soprattutto, da quello culturale. Ne ha raccontato le Gardaland, i personaggi, le problematiche, il futuro, ma anche i luoghi. Luoghi che ha preferito non svelare del tutto.

Oggi, probabilmente, vuole lasciare. È grato al suo giornale per avergli permesso di vivere “in viaggio” ma ha deciso che è il tempo di chiudere e quindi di lasciare ad altri, a chi verrà dopo di lui.
Oggi sono tantissimi i viaggiatori che potrebbero sostituirlo. C’è chi ha girato il mondo a piedi e chi aspira a farlo pubblicando nel frattempo libri sulla sua “mezza impresa”. Chi è partito da Venezia e se ne è andato fino a Madrid a piedi in cerca di “un futuro migliore perché in Italia non c’è” imbastendo sponsorizzazioni e pagine social per poi arrivare e rientrare immediatamente in Italia con un aereo . Viaggiatori di certo diversi da Paolo, diversi per mentalità, per voglia di apparire e per approfondimento. Per questo sorge spontanea la domanda: chi può diventare il nuovo Paolo Rumiz? Una domanda che non vuole significare “chi può diventare la brutta copia di Rumiz” ma “chi può raccontare un viaggio con la stessa visione del territorio reale, disincantata e priva di preconcetti come ha fatto Paolo Rumiz per diciott’anni?”. Una bella sfida, che forse oggi non ha più senso. Forse Paolo ha scelto di rinunciare perché non c’è più spazio per questo tipo di viaggi fatti unicamente perché vogliosi di scoprire il mondo. Oggi, forse, si cerca di arricchire i viaggi con troppa retorica. Forse troppe persone viaggiano per ritrovare se stesse, forse troppe viaggiano alla ricerca del loro posto nel mondo e forse troppe persone hanno iniziato a viaggiare in un momento delicato nella loro vita.
Probabilmente è finito il tempo dei viaggi fatti per vagabondare e confrontarsi con un’altra cultura, mentre è nato il tempo dei viaggi fatti per i Dreamers con il sorriso sempre stampato in faccia. Enjoy!

Tags

Articoli correlati

5 Commenti

  1. sbaglio …o Rumiz e’ stato compagno di cordata con Cozzolino?
    Forse ha colto il messaggio che Buzzati fece alla Guida alpina Francheschini…piuttosto incline a pubblicare guide-libretto con percorsi e foto di scalate sulle Paledi San Martino
    ” NON divulgare…tieni tutto per te !!”
    Anche perche’ dopo i reportage o le relazioni sulle riviste specializzate, arriva l’accredito per l’autore, ma anche l’ondata dei ripetitori ..escursionisti o pellegrini o naviganti.

  2. Verificato…!!.Arrampico’ con Enzo Cozzolino.. Ora sta arrivando ai 70…finalmente puo fregarsene e fare come crede, lasciando a casa il taccuino ed altri pesi in piu’…senza dover condividere.Ormai se vuole e’ tutto per se stesso o pochi compagni.

  3. Che belli quelli che si vantano di viaggiare perchè hanno il tempo e i soldi per farlo come vogliono, e criticano la massa che ha fretta. Qualcun altro deve accontentarsi di fare il Campanile Basso in giornata partendo da Brescia.

  4. Ringrazio Rumiz per i suoi ottimi scritti, gran professionista! Raccontó di un bellissimo viaggio in bici con suo figlio da trst a Vienna, breve ma molto intenso quel racconto. Vai mulone! E grazie di tutto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close