Alpinismo

Mondinelli: solo in battaglia mi sento vivo

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MILANO — "Come c’è battaglia mi sento vivo. Che vinca o che perda non mi interessa. Io combatto. Solo così mi sento vivo". Istinto, coraggio, paura, sacrifici ed emozioni. Tutto elevato all’ennesima potenza. Ecco di cosa è fatta la vita di Silvio "Gnaro" Mondinelli, che in occasione dell’uscita dell’ultimo libro, svela i retroscena delle sue avventure. E sorprende. Perchè mostra la sua parte migliore, quella che stava dietro l’alpinista da copertina. Scopritelo con il videoservizio di Montagna.tv.

"Quando sono arrivato il 14esimo ottomila, ho avuto paura – confessa Mondinelli -. Non della discesa, della montagna, del rischio. Ho avuto paura di aver concluso il mio sogno, quello per cui avevo lottato tanti anni e per cui avevo sacrificato tempo e affetti. Ho temuto di non riuscire ad ambientarmi nel mondo normale. Ma alla fine, questa paura mi ha aiutato a crescere e capire che anche un alpinista può fare molte cose. La paura è quella che ci fa vivere, che fa sentire il sangue scorrere nelle vene".

Ed eccolo qui, Mondinelli, a due anni dai 14 ottomila, nei giochi più che mai. L’anno scorso è stato all’Everest, dove tornerà anche questa primavera, per unire l’alpinismo alla scienza. In autunno ha scalato il Baruntse, e nei prossimi mesi progetta un ritorno sugli ottomila. Ma nel frattempo, si è dedicato alla scuola per i bambini del Nepal, una scuola di alpinismo da avviare in Italia e a mille altri progetti.

Tra i tanti, anche questo libro. Un libro che segna una svolta, perchè è il primo in cui Mondinelli parla di sè. Fino ad ora, nessuna pubblicazione era andata così nel profondo come "Solo in battaglia" di Luca delli Carri, che racconta la storia di Mondinelli e di altri due personaggi: il campione di moto gp Mattia Pasini, e il navigatore solitario Vittorio Malingri. Tre sportivi abituati ad affrontare l’infinito, chi della velocità, chi delle montagne e chi del mare. Che si mettono in gioco a livelli in cui rischio è massimo, dove il fisico dev’essere perfetto, ma sono l’uomo e la sua testa a fare davvero la differenza.

"Un giorno ho buttato via tutti i giornali, i libri e gli articoli che parlavano di me – confessa Gnaro -. Non voglio cadere nella trappola del "io ho fatto, io ho detto". Io sono quello che sono, mi sento vivo solo in battaglia. Non voglio diventare uno che racconta e basta. Ma mi è piaciuto fare questo libro, perchè ho raccontato cose che non ho mai detto a nessuno".

L’autore è stato alcuni giorni ad Alagna, vivendo accanto a Mondinelli durante allenamenti, momenti in famiglia, incontri con gli amici, eventi di lavoro. E piano piano, ha scoperto un uomo che non ha più voglia di raccontare solo le sue "battaglie", vinte o perse, dure o meno. Parla di come le affronta, come le prepara e del "prezzo" che gli chiedono ogni giorno.

"Mia mamma dice che noi siamo zingari del cielo – racconta Mondinelli -. Che non dovremmo avere famiglia, perchè noi ci divertiamo, ma chi ci aspetta soffre. Ma se ho fatto quello che ho fatto, è anche merito di chi mi è stato accanto. E’ vero, forse molte volte avrei dovuto giostrare meglio le cose, ma quando vai al limite, sei lì, fai e basta, perchè puoi dedicarti a una cosa sola. Quando cavalchi l’onda non puoi scendere".

Sono pagine a tratti amare ma, come lui, non perdono mai la grinta. Trasudano di energia, determinazione ma anche – come dice l’autore – di dolcezza. Perchè portano dritte al cuore di un personaggio lontano anni luce dal teutonico Messner nel suo castello e dall’alpinista "invicibile e sprezzante del pericolo" delle copertine patinate.

"Le montagne sono tutte e uguali – dice Gnaro – quelle che contano sono le emozioni che provi. Bisognerebbe parlare di quelle, non delle cime. perchè la montagna è scuola di vita, ma lassù porti quello che sei". E questo è un uomo che insegue i suoi sogni, vince le paure, mostra coraggio nelle difficoltà e accetta le sconfitte. Ma soprattutto, è uno che non molla mai: sempre proiettato verso l’alto, perchè solo lassù trova sè stesso.

"Ognuno di noi ha le sue piccole battaglie da combattere – ha detto un signore tra il pubblico, il giorno della presentazione del libro -. Nonostante tutto, queste persone ci insegnano che con la forza di volontà si possono fare cose oltre ogni immaginazione. Per me sono un esempio".

Se volete scoprirlo, non perdete quest’occasione. "Solo in battaglia" leggi la recensione



Sara Sottocornola

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