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Aosta, brividi nella notte "Shining"

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PONT VALSAVARENCHE, Aosta — Brividi a Valsavarenche. Nell’hotel Gran Paradiso si manifestano inquietanti presenze. Si dice siano le anime di un gruppo di esploratori scomparsi sul massiccio nel 1927. Un manoscritto, ritrovato all’interno dell’albergo, rivela i misteriosi retroscena di quella spedizione: lotte, tresche amorose e perfino episodi di cannibalismo. Questi gli ingredienti di "Shining weekend", un gioco interattivo in scena il 21 e il 22 febbraio tra gli arredi art-de’co dell’hotel. Ai concorrenti il compito di risolvere il misterioso giallo.

"I concorrenti, divisi in gruppi da 4 o 5, hanno qualche pagina del codice – spiega l’ideatore Eugenio Rollo, psicologo veneziano e habitué della Valsavarenche  – che fornisce alcune chiavi di lettura, non tutte. L’effetto sorpresa è il segreto del successo di questo insolito evento".
 
Il gioco, una specie di teatro nel teatro, è liberamente tratto dal film "The Shining" di Stanley Kubrik e dal romanzo di Stephen King. Tutto il resto lo ha fatto la fantasia di Rollo e il panorama della Valsavarenche. "Il posto di giorno è bellissimo – dice Rollo -, ma al calar della sera, così sperduto tra le montagne, viene avvolto da un alone di mistero. Il panorama e la location dell’hotel ci hanno suggerito il nome del progetto, ma per il resto tutto è stato creato ad hoc per trascorrere un fine settimana diverso".
 
Se il gioco è frutto della fantasia di Rollo, la scomparsa del gruppo di esploratori sul Gran Paradiso è storia vera. E per rendre il tutto ancora più affascinante e inquietante, gli organizzatori hanno curato attentamente i riferimenti storici, i nomi, le situazioni, i personaggi, e l’ambientazione dell’epoca. Per esempio si userà monte Soana e Pic de Cogne, invece del "moderno" Gran Paradiso.
 
Il gioco comincerà alle 19 di sabato 16, con l’aperitivo, e continuerà fino a notte inoltrata. Solo domenica mattina la verità e i misteri saranno finalmente svelati. Una notte da brividi in stile "Shining", dunque. L’ultima. Perché "ogni bel gioco dura poco", ricorda Rollo.
 
 
Jenny Maggioni
 

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