Nelle Alpi svizzere si sta dando vita ad un progetto che potrebbe essere rivoluzionario dal punto di vista delle energie rinnovabili: la creazione di un sistema di immagazzinamento dell’elettricità prodotta dalle centrali eoliche e solari sotto forma di aria compressa in gallerie scavate nelle montagne.
L’ideatore è un giovane ingegnere del Politecnico di Zurigo, Giw Zanganeh, che spiega: “con l’energia in eccesso si fa funzionare un compressore, che pompa l’aria nel cunicolo. Nei momenti di bisogno s’inverte il flusso e l’aria ad alta pressione viene fatta circolare in una turbina e convertita in elettricità”.
Per l’impianto pilota, costato 4 milioni di franchi svizzeri (poco più di 3 milioni e mezzo di euro) è stato scelto un tunnel in disuso in Ticino, usato in passato per il trasporto del materiale di scavo della galleria di base del nuovo San Gottardo. I test stanno al momento valutando come reagisce roccia a pressioni elevate, infatti l’aria è immagazzinata a 33 bar.
L’idea di immagazzinare l’energia in aria compressa non è nuova, esiste già un impianto in Germania dal 1978, ma questo progetto è certamente più efficiente grazie al recupero del calore causato dall’aumento della temperatura derivante dalla compressione dell’aria: solitamente questa energia termica veniva dissipata, in Svizzera verrà conservata e riutilizzata nella fase di conversione dell’aria in elettricità.
(Fonte e Foto: swissinfo.ch)