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Rifugi alpini: fuori il cane!

“Come sarà che non mi fanno entrare? Penseranno che sono sporco? L’umano passato prima mi ha fatto solleticare il naso per l’odore di sudore rancido e questo che entra ora ha le zampe piene di cacca di mucca.  Adesso mi metto a piangere, forse abbaio un po’, magari si commuovono e riesco a sgattaiolare dentro e a infilarmi sotto un tavolo.”

Saranno anche le Dolomiti per tutti, quadrupedi e bipedi, e gli itinerari del bel volume “Dolomiti a sei zampe” ne danno ampia dimostrazione, ma provate voi a prenotare un posto in un rifugio alpino informando che siete accompagnati da un cane. Se poi il rifugio è del CAI, fa male dirlo, salta fuori oltre a un immotivato ostracismo anche il regolamento e il cane proprio no, non può proprio entrare.

Certo fino a qualche anno fa i cani che circolavano in quota erano soprattutto quelli dei pastori e dei mandriani, un po’ selvatici e per nulla miti e la regola serviva forse a difendere rifugista e gitante montanaro. Ma da qualche tempo perfino i cani dei pastori si sono ingentiliti e di certo quelli urbani sono più civili di molti bipedi.

“A me piace molto scorazzare tra i ghiaioni e i pascoli in montagna, sento gli odori forti degli scoiattoli, delle linci e delle marmotte. Anche i caprioli hanno un buon odore. Pianto il naso per terra e lo seguo, è la cosa più bella al mondo. Mi piace correre sui sentieri, salire sui massi, guardare il cielo e sentire tutti gli odori che sono dentro il vento. Qualche volta mi mettono al guinzaglio. Una sola volta mi ha messo una cosa sopra il naso e la bocca, ma per fortuna il mio padrone dopo quella volta che feci il matto evita i posti come quello”. “In città mi portano sempre al ristorante, a volte sono posti belli e sentono di legno, altre sono lucidi e pieni di luce, c’è gente che puzza di odori forti, loro li chiamano profumi. Il cibo invece c’è sempre, ma a volte non mi piace proprio sa di acqua forte. Ma in montagna invece non mi fanno mai entrare, anche quando piove e fa freddo, io ci provo ad accucciarmi, ma mi viene subito in mente che devo proteggere il mio padrone e inizio a scodinzolare e a chiamarlo. Lui si affaccia e mi urla di stare zitto. Ma di sicuro è perché mi vuole bene, infatti subito dopo esce anche lui al freddo con me”. “Questa gente sulla montagna invece di sicuro non mi vuole molto bene, anche se a me sono simpatici: camminano tanto come piace a me e si vede che anche loro cercano di sentire gli odori dell’aria e guardano il cielo. E poi quando mi incontrano mi fanno tante feste, a volte rimedio anche qualcosa da mangiare. Ma quando arrivano alla loro grande cuccia, ci si infilano e chiudono la porta, ed io e il mio padrone ce ne torniamo a casa”.

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