Alpinismo

Nuovo Piolet d'Or: ma non tutti ci stanno

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CHAMONIX, Francia — Il ritorno era nell’aria, e finalmente è arrivata la conferma ufficiale. Dopo mille polemiche e un anno di assenza, riappare sulla scena alpinistica il Piolet d’or, la cui 17esima edizione si terrà a fine aprile. In programma, però, diversi cambiamenti, a partire dal nome che diventerà plurale: “Piolets d’Or”. La nuova veste, però, non ha mancato di suscitare diverse perplessità, prime fra tutti quelle della Grivel, storica azienda italiana partner del premio dal 2003.

 

Film di montagna, tavole rotonde, incontri e conferenze. Sarà questa la cornice del premio alpinistico più ambito del settore, che eleggerà le migliori scalate del 2008 e premierà la carriera di un celebre alpinista. La giuria sarà presieduta dall’alpinista britannico Doug Scott e da cinque alpinisti e giornalisti specializzati i cui nomi sono ancora top secret. La cerimonia di premiazione si terrà il 25 aprile, ma gli eventi di contorno inizieranno il giorno precedente e si svolgeranno tra Chamonix e Curmayeur.
“L’obiettivo dei Piolets d’Or è di mettere in luce le più grandi salite dell’anno – spiegano gli organizzatori -, premiando soprattutto la fantasia, l’innovazione alpinistica e le vie nuove aperte in stile leggero. Il giudizio si baserà sullo stile, lo spirito d’esplorazione, la difficoltà del tracciato, l’autonomia della spedizione, l’abilità tecnica, la fattibilità della via e i suoi rischi, l’efficienza nell’uso delle risorse, la trasparenza nelle comunicazioni, il rispetto per i compagni di cordata e i collaboratori, e l’esempio che si lascia alle future generazioni”.
A tirare le fila di questo nuovo “Piolets d’or” è Christian Trommsdorff, il nuovo presidente del Groupe de Haute Montagne, in cui tutti avevano riposto le speranze di un rilancio del premio. Le novità introdotte dal suo team, però, non sono piaciute a tutti. E c’è chi spera ancora in un passo indietro.
“Secondo la nostra opinione questo “evento nuovo e diverso” dovrebbe intitolarsi in modo differente – hanno dichiarato Betta e Gioacchino Gobbi della Grivel, storico partner del premio francese -. Il Piolet D’or dovrebbe rimanere con la sua storia. Basta pensare al nome: la forma plurale “Piolets d’Or” modifica profondamente la filosofia originaria che era quella di premiare la più significativa realizzazione dell’anno precedente e di proporla come esempio per gli alpinisti confermati e per le nuove generazioni. Invece ora non si individua più un “primo” ma si avranno 1, 2, 3 o magari addirittura 6 Piolets d’Or”.
“Ci sono poi molti punti non chiari – proseguono i patron della Grivel -. Dovrebbe essere indicato per correttezza e per trasparenza, chi seleziona le nomination e quando viene fatta la selezione. Bisognerebbe mettere in evidenza i conflitti di interesse e specificare che non possono entrare i nomination, ad esempio, i selezionatori, i membri della giuria o gli alpinisti che ricoprono cariche ufficiali negli enti organizzatori (Ghm, edition Niveales, comune di Chamonix etc.). Non è chiaro, infine, con quali criteri vengano scelti i membri della giuria. Abbiamo fatto presente agli organizzatori queste osservazioni, che speriamo possano contribuire alla miglior riuscita dell’edizione 2009. Siamo convinti che la validità di un premio sia nella chiarezza e nella trasparenza dei giudizi. Aspettiamo perciò a prendere posizione in attesa che tutto quanto si definisca”.
Sara Sottocornola

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