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Guerra del Siachen: danni al clima

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ISLAMABAD, Pakistan — Strade che tagliano i ghiacciai, continui voli di elicotteri, enormi quantità di scorie prodotte negli avamposti militari sono fra le principali cause dello scioglimento dei ghiacciai himalayani. Questa l’opinione di Arshad H Abbasi, un ricercatore pakistano, che in una recente intervista condanna duramente, a livello ambientale, gli effetti della guerra del Siachen tra India e Pakistan, che da molti anni si trascina sulle montagne di confine tra i due paesi.

"Il ghiacciaio del Saltoro è campo di battaglia dal 1984 – ha detto Abbasi al quotidiano pakistano The Post -. L’India mantiene avamposti permanenti a oltre 6000 metri di quota, con diverso personale che viene rifornito ogni giorno di viveri e materiali. Ogni giorno sul ghiacciaio si riversano tonnellate di metalli, sostanze chimiche e organiche. Senza contare le tubazioni che tagliano il ghiaccio per trasportare cherosene e le strade che sono state costruite per facilitare i trasporti".

Insomma, un vero e proprio disastro ambientale di cui, nel mondo, secondo il ricercatore, si parla troppo poco. "Queste attività militari accellerano pesantemente lo scioglimento dei ghiacciai himalayani – rammenta Abbasi – che sono una sorta di termoregolatore per il clima di tutto il subcontinente indiano nonchè la sua fonte principale di acqua dolce. Il loro scioglimento rischia di provocare danni seri a livello mondiale. Ritengo che la guerra del Siachen sia una minaccia anche peggiore del terrorismo internazionale".

Abbasi ha lavorato come consulente del Wwf su temi ambientali ed ora è impiegato presso il Center for Research and Security Studies di Islamabad.
 

Sara Sottocornola

 

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