Alpinismo

Patagonia, Roger Schäli cala il tris

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EL CHALTEN, Patagonia — Con una straordinaria impresa, lo svizzero Roger Schäli entra di prepotenza nel gotha dell’alpinismo estremo mondiale. Insieme al compagno di cordata Michal Pitelka ha scalato il Cerro Torre lungo la "via del compressore", grazie a una finestra di 20 ore di bel tempo.

 
Nel palmares di Schäli – 28 anni, guida alpina – oltre alla salita odierna, le altre due vette più importanti della Patagonia. La Torre Egger e la Torre Standard. Come solo pochi altri alpinisti al mondo possono vantare.

Compagno di cordata un altro svizzero d’eccezione, Michal Pitelka. Che fece parlare di sé tre anni fa, percorrendo insieme a Stephan Siegrist la parete nord dell’Eiger con l’attrezzatura utilizzata da Heckmaier, Vorg, Kasparek e Harrer nella prima scalata datata 1938.

Il progetto iniziale degli svizzeri era quello di aprire una nuova via sull’"Urlo di pietra", questo il nome patagonico del Cerro Torre. Ma il brutto tempo li ha fatti desistere, ripiegando comunque su una via spettacolare e carica di storia.

E che via! Aperta da Cesare Maestri nel 1970, insieme ad Ezio Alimonta e Carlo Claus, il "compressore" continua a far parlare di sè anche ai giorni nostri. Molti sostengono che in quel tentativo non sia stata raggiunto la cima del leggendario fungo di ghiaccio, ma che Maestri si sia fermato alla fine del granito. Altri stanno con Maestri.

La via fu inoltre chiodata grazie all’ausilio di un compressore che, a quanto pare, dovrebbe trovarsi ancora sulla montagna, a 30 metri dalla vetta.

 
Massimiliano Meroni

Nelle foto Salewa: Roger Schäli sotto le imponenti pareti granitiche del Cerro Torre

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