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Everest, il principe Harry con la spedizione dei reduci

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LONDRA, Gran Bretagna — Una spedizione all’Everest composta dai reduci delle guerre in Afghanistan e Iraq, per favorire la loro riabilitazione. Questo il progetto della marina reale inglese, che l’autunno prossimo porterà sul Tetto del mondo i suoi soldati più valorosi. Un progetto che ha ricevuto la "benedizione" del principe Harry in persona, che potrebbe anche decidere di partecipare alla spedizione.

La spedizione "Khumbu Challenge 09", in programma per il prossimo autunno, è stata annunciata nei giorni scorsi alla base navale di Devenport, Plymouth, in presenza del principe in persona. Vi parteciperanno 85 soldati, reduci di guerra, di ogni età e di qualsiasi condizione fisica.

Nei mesi che precederanno la partenza, i soldati si alleneranno per affrontare il trekking fino al campo base e la salita al Kala Patthar, celebre cima nepalese di 5.600 metri che offre una panoramica spettacolare sulla montagna più alta del mondo. A seconda della propria abilità, i membri della spedizione saranno divisi in gruppi e affronteranno diversi obiettivi di scalata. In modo da ritrovare fiducia, entusiasmo e capacità di affrontare le sfide della vita.

Un obiettivo ammirevole, di cui il principe Harry in persona ha accettato di diventare il "padrino" ufficiale. Ieri, alla presentazione della spedizione, Harry ha firmato le bandiere da issare al campo base dell’Everest.

"Siamo onorati di avere il patronato reale del principe – ha detto il colonnello Steve Perry, che sta organizzando la spedizione – e speriamo vivamente che si unisca alla nostra spedizione, che vuole essere un mezzo per aiutare la riabilitazione dei soldati inglesi eroicamente feriti combattendo per la patria".

Il giovane Harry ha avuto parole particolari per Ben McBean, soldato inglese di soli 21 anni che ha perso una gamba e un braccio nello scoppio di una mina in Afghanistan. Il soldato e il principe sono diventati amici sul volo di rientro dal medio oriente, dove Harry ha svolto servizio per nove mesi. Ora, quest’amicizia fa da sfondo a una delle più belle e originali iniziative della marina inglese, quella portare i propri eroi di guerra sul tetto del mondo.

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