Alpinismo

Bolivia, muore l’alpinista Fabio Agostinis

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LA PAZ, Bolivia — Tragico e inaspettato lutto nel mondo dell’alpinismo. Lo scalatore tarvisiano Fabio Agostinis, storico compagno di cordata di Nives Meroi e Romano Benet, è stato stroncato da un infarto in Bolivia, dove si trovava insieme alla moglie per fare trekking sulle Ande. Agostinis aveva soltanto 52 anni.

Agostinis è stato colto dal malore all’improvviso, mentre scendeva da un autobus, e sarebbe spirato ancor prima di raggiungere l’ospedale locale. Secondo quanto riferito da fonti locali, il suo corpo sarebbe già stato cremato nel paese sudamericano. Le sue spoglie rientreranno nei prossimi giorni in Italia.
 
La tragedia ha gettato nello sconforto familiari, amici e l’intera Tarvisio. Grande cordoglio nella comunità alpinistica, dove Agostinis era stimato e apprezzato. L’alpinista era molto attivo sulle Alpi, soprattutto sulle Giulie, ma aveva partecipato a molte spedizioni extraeuropee affrontando diversi ottomila.
 
Era stato al Nanga Parbat, al Gasherbrum II e al Dhaulagiri con Nives Meroi e Romano Benet. Con loro aveva tentato anche il K2 dalla parete Nord, durante la spedizione K2 2004 per il cinquantenario della prima salita italiana organizzata da Agostino Da Polenza.
 
"In occasione del K2 ho avuto modo di lavorare a stretto contatto con Fabio – ricorda Da Polenza -, di organizzare quello che con i suoi amici Nives e Romano è diventato un bel tentativo sul versante Nord della “montagna degli italiani”, improntato alla sobrietà come è solito per gli amici friulani. Era una persona per bene, con la quale ho volentieri condiviso un momento particolare della mia vita. Fabio non mancò mai di farmi sentire la sua vicinanza in quei giorni difficili per me, nei quali, mentre la spedizione arrivava sulla vetta da Sud e loro continuavano a tener duro nella bufera a Nord, mia moglie si spegneva per una grave malattia. Ci vediamo, Fabio".
 
Agostinis aveva salito anche il Nevado Pisco lungo la direttissima, il Pik Komunisma in solitaria e il Cho Oyu. Faceva parte del soccorso alpino ed era coinvolto in progetti di cooperazione in Nepal.

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