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Himalaya, nuovi materiali eco compatibili

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KATHMANDU, Nepal — Sacchetti speciali per rifiuti organici ai campi alti. Fornelletti e lampadine che funzionano ad energia solare. E sistemi per potabilizzare l’acqua di neve. Questi due dei nuovi materiali eco-compatibili testati sul campo dalla Eco Everest Expedition 2008, guidata da Dawa Steven Sherpa, che anche quest’anno ha ripulito la zona dell’Everest dai rifiuti abbandonati dalle spedizioni.

Ben 965 chilogrammi di spazzatura, 70 bombole d’ossigeno e persino alcuni resti di un elicottero che si è schiantato oltre 30 anni fa a campo 1. Questo il "bottino" della spedizione eco compatibile all’Everest che ogni anno Dawa Sherpa organizza per ripulire la montagna dai rifiuti delle spedizioni. Quest’anno, vi hanno partecipato 11 alpinisti, ognuno dei quali ha ricevuto un compenso in base ai chili di spazzatura portati a valle.
 
Ma la spedizione ha voluto fare molto di più, per l’ambiente: ha testato nuovi materiali e attrezzature che, come spiega Dawa Sherpa, possono avere un impatto molto positivo con una spesa extra davvero minima.
 
Per risolvere il problema dei rifiuti organici, uno dei più sentiti nel mondo alpinistico, la spedizione di Dawa Sherpa ha studiato due nuovi sistemi. Delle toilette portatili battezzate "Clean Mountain Can", da usare al campo base e nei primi due campi alti, e dei pratici sacchetti speciali sigillabili e isolanti da usare a quote più alte. Ovviamente, tutti contenitori da usare con l’obiettivo di riportare a valle i propri rifiuti.
 
Un’altra piaga ambientale delle spedizioni è quella dell’uso di combustibili fossili per l’energia. La Eco Everest Expedition ha brevettato un fornello solare e una borsa termica che usate con la dovuta intelligenza, permetterebbero di consumare meno bombole di gas e risparmiare molto sui combustibili e sui trasporti.
 
L’energia solare può anche essere usata per ricaricare delle lampade che hanno autonomia di oltre dieci ore. E per sterilizzare l’acqua con i raggi ultravioletti.

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