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Svizzera: salvataggio delle caprette

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BELLINZONA, Svizzera — Una è stata salvata. Ma le altre, circa 40, rischiano di morire per le temperature che in alta quota sono drasticamente calate. E’ una corsa contro il tempo quella dei soccorritori che stanno cercando di mettere al sicuro un gruppo di animali intrappolati sulle Alpi.

Domenica sera, grazie all’elicottero della Spa (Società protezione animali) di Bellinzona, una capretta imprigionata a 2500 metri d’altezza è stata tratta in salvo. Ma il problema ora si è allargato ad altri 40 esemplari. L’allarme viene dal presidente della Società protezione animali di Bellinzona, Armando Besomi.
 
"Le caprette disperse – ha detto Besomi alla stampa – appartengono a uno svizzero tedesco che lavora in valle di Cresciano e più volte ha avuto problemi nella gestione degli animali". La situazione è seguita con attenzione anche dal veterinario cantonale. E se le cose dovessero peggiorare si parla già di denunce.
 
Arnica, così si chiama la capretta salvata dopo tempo immemore passato sulle rocce, deve la vita al coraggio degli alpinisti. Sono stati loro ad individuarla lassù. E, nonostante le difficoltà, a trarla in salvo. Con un’operazione in extremis, dettata anche dall’arrivo del cattivo tempo che, in caso di esitazioni, avrebbe bloccato l’elicottero. Ora l’animale si sta riprendendo alla fattoria della Protezione animali, a Gorduno-Gnosca.
 
Ma a preoccupare è la situazione delle altre 40 bestie rimaste lassù. Nessuno sa con precisione dove si trovino. Il maltempo spazza da due giorni le vette. Piove fitto e nelle prossime ore le previsioni dicono che la neve scenderà fino a 800 metri. Di solito, le capre di montagna riescono a raggiungere quote più basse. Ahimè, in questo caso si tratta di caprette che provengono dalla zona pianeggiante di Zurigo. Il loro destino, senza un intervento, pare dunque segnato. Ma la Protezione animali di Bellinzona non desiste. Ed è decisa ad organizzare il loro recupero con ogni mezzo. 

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