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Cai, cerniera tra montagna e città

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PREDAZZO, Trento — "Il nuovo ruolo sociale del Club Alpino Italiano va oltre gli aspetti ludico ricreativi e si definisce sempre più come cerniera culturale tra i mondi e le culture della montagna e della città". Questo il compito del Cai secondo l’interpretazione emersa durante 98esimo Congresso Nazionale che si è svolto lo scorso weekend a Predazzo. Alla convention hanno partecipato circa 400 Soci che hanno discusso i temi più importanti legati all’identità del club nella società odierna.

Il 98esimo Congresso Nazionale del Cai, che si è svolto lo scorso weekend a Predazzo, in Trentino, aveva come titolo e argomento principe "Il nuovo ruolo sociale del Club Alpino Italiano". Nella due giorni, a cui hanno partecipato oltre 400 soci, sono stati affrotnati tutti i temi legati al ruolo e all’identità del Club Alpino Italiano all’interno della società di oggi.
 
Quello che è emerso è che il Cai oggi più che mai, non è solo un punto di riferimento per le attività ludiche e ricreative, ma anche una vera e propria cerniera culturale tra il mondo cittadino e quello di montagna.
 
"Sono molto soddisfatto – ha dichiarato Annibale Salsa, Presidente Generale del Club Alpino Italiano -, la qualità e la partecipazione al 98° Congresso sono andate oltre le più ottimistiche previsioni. Un ringraziamento particolare va al Comando Generale della Guardia di Finanza, al Comando della Scuola Militare Alpina di Predazzo, nella persona del Colonnello Secondo Alciati per l’ottima ospitalità che ci ha riservato e per la sensibilità dimostrata ai temi della montagna".
 
Durante la convention sono stati analizzati ruolo e identità del Cai tra presente, passato e futuro. Si è parlato di filosofie dell’alpinismo, di politiche dell’ambiente e dei territori montani, della natura e della struttura del CAI. Si sono poi discusse le nuove prospettive legate a cultura, comunicazione e formazione, l’associazione di fronte ai mondi giovanili e il ruolo di Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
 
Grande importanza è stata data poi al confronto e alla collaborazione con altre associazioni, come la Federazione Italiana Scoutismo, con il quale è stato pensato un percorso che vede una comunione d’intenti per la formazione delle giovani generazioni.
 
 
 
Valentina d’Angella
Foto courtesy of Sentieri vivi

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