Alpinismo

Annapurna, dietrofront per Troillet

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KATHMANDU, Nepal — Nulla di fatto, sulla Sud dell’Annapurna, per Jean Troillet e compagni. I quattro alpinisti svizzeri, partiti giovedì scorso con l’intenzione di salire in vetta lungo la via Bonnington, ci hanno messo 16 ore per arrivare al campo avanzato e poi hanno deciso di rientrare perchè la parete, carica di neve, era ancora troppo pericolosa.

Troillet, Martial Dumas, Kobi Reichen, e Jean-Yves Fredriksen erano partiti mercoledì mattina dal campo base posto a 4.800 metri di quota. Hanno percorso un lungo tratto di ghiacciaio, arrivando poco oltre quota cinquemila, poi si sono fermati a riposare al sole.

Hanno ripreso a salire verso il campo avanzato, posto a 6.300 metri di quota, nel pomeriggio, quando sul ghiacciaio iniziavano a radunarsi le nubi. Dopo ore di salita, gli alpinisti sono arrivati sotto la parete, e l’hanno osservata sotto la luce della luna. Lassù c’erano almeno 50 centimetri di neve fresca: troppo pericoloso.

"La montagna non è pronta – ha annunciato Troillet dal campo avanzato -. Noi stiamo bene ma scendiamo, dobbiamo ritentare".
 
 
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