Alpinismo

Annapurna, Troillet attacca la Sud

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KATHMANDU, Nepal — "La luna è piena e il tempo ottimo. Partiamo per la vetta". Poche parole per annunciare uno dei tentativi più arditi della stagione autunnale in Himalaya: quello dello svizzero Jean Troillet e del suo team sulla parete sud dell’Annapurna, lungo la via Bonnington. Gli alpinisti sono partiti ieri dal campo base, 4830 metri, per raggiungere il campo avanzato. Saliranno in vetta in stile alpino.

Dopo giorni di stand by, in attesa che le nevicate smettessero di cadere e il manto nevoso si assestasse, per Troillet e compagni è finalmente giunta l’ora di partire. Il sole degli ultimi giorni ha trasformato la neve e reso accessibile la parete, una delle più ripide e valanghive di tutto l’Himalaya.

"Jean Troillet, Martial Dumas, Kobi Reichen, e Jean-Yves Fredriksen detto "Blutch" sono partiti ieri mattina con un sacco leggero a testa – scrive Sébastien Devrient dal campo base -. Sono arrivati al campo avanzato, posto nelle scorse settimane a 6.300 metri di quota, dove oggi riposeranno. Domani attaccheranno la via".

La via Bonnington, scelta dal team di Troillet, è un misto di roccia e ghiaccio ad alta difficoltà tecnica. Loro vogliono salirla in stile alpino, senza campi in alta quota, senza sherpa e senza ossigeno.

"Tutti sono pronti alla salita – racconta Devrient -. Nei giorni scorsi, qui al base, fervevano le discussioni su dove salire, come affrontare certi passaggi, raggiungere determinate bande di roccia o arrivare al canalone che conduce alla cresta sommitale. Ciascuno osservava la parete ed esprimeva le sue sensazioni. La salita è davvero ben preparata".

Troillet ha salito 10 ottomila senza ossigeno e ha compiuto da poco i 60 anni.

Sara Sottocornola

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