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VdA: 36 indagati per bracconaggio

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AOSTA — Si è conclusa con 36 persone indagate per bracconaggio la maxi inchiesta indetta dalla Procura della Repubblica di Aosta e condotta dal Corpo Forestale della regione. Gli inquisiti, tutti valdostani, hanno chiesto di poter patteggiare. Tra le altre accuse ci sono la detenzione illegale di armi, modifiche di fucili e pistole, e caccia e detenzione illegale di animali di specie protetta.

L’operazione antibracconaggio era iniziata nell’agosto dello scorso anno, con l’arresto di Ivo Comé, valdostano di 55 anni di Gignod. A seguito di quel caso infatti, erano partite delle perquisizioni a tappetto: la maxi inchiesta, indetta dalla Procura della Repubblica di Aosta, condotta dal Corpo Forestale della regione e coordinata dal sostituto procuratore Pasquale Longarini, aveva portato a febbraio al coinvolgimento di 36 persone.
 
E’ di ieri la notizia che nelle scorse settimane si sono concluse le indagini che accusano gli imputati di diversi crimini, tra cui bracconaggio, detenzione illegale di armi, modifiche di fucili e pistole, detenzione illecita di munizioni, ma anche caccia e detenzione illegale di animali di specie protetta.
 
Durante l’intera operazione infatti, sono state sequestrate armi, alcune con matricola abrasa, silenziatori, cannocchiali con lenti a raggi infrarossi oltre a cartucce e in alcuni casi anche candelotti di dinamite. In alcune abitazioni poi sono state trovate anche pelli di animali protetti e nei congelatori tocchi di selvaggina. Ora alcuni degli indagati hanno chiesto di poter patteggiare.
 
 
Valentina d’Angella
 
Foto courtesy of blogfree

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