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Alpi, scoperti resti di villaggio preistorico
SALISBURGO, Austria — Sono stati ritrovati i resti di un villaggio preistorico sulle Alpi austriache, nella zona vicino a Salisburgo. Secondo quanto afferma un geologo austriaco a cui si deve la scoperta, circa nel 3200 avanti Cristo la montagna sovrastante il lago di Mondsee sarebbe franata nell’acqua provocando uno tsunami che avrebbe a sua volta spazzato via l’insediamento.
Secondo quanto riferisce il giornale austriaco Spiegel Online, il villaggio preistorico situato sulle montagne austriache avrebbe contato tra le 20 e le 50 capanne, costruite in legno e fango o letame. L’insediamento si sarebbe trovato esattamente sulla riva del lago di Mondsee, vicino l’attuale Salisburgo, e proprio il lago sarebbe stata la causa della sua scomparsa.
La scoperta si deve al geologo e studioso di pietre silicee Alexander Binsteiner. Binsteiner afferma che circa nel 3200 avanti Cristo la scogliera a sud del lago alpino, alta più o meno 150 metri e lunga 5 chilometri, si sarebbe staccata dalla montagna, precipitando in blocco nell’acqua.
La frana, circa 50 milioni di metri cubi di roccia, avrebbe così causato un effetto tsunami che avrebbe travolto e cancellato il villaggio preistorico situato sulla riva orientale del lago.
Lo studioso afferma che l’insediamento preistorico era probabilmente del genere più comune delle zone dei laghi di montagna nel quarto millennio avanti Cristo, con capanne piuttosto alte, fabbricate su terra umida. Tracce di villaggi di questo tipo sono state infatti trovate anche vicino al lago di Garda, a quello di Paladru in Francia, e ad altri ancora in Svizzera, Austria e Slovenia.
Secondo Binsteiner gli abitanti del villaggio del lago di Mondsee dovevano essere relativamente all’avanguardia rispetto alle popolazioni dell’epoca: sapevano per esempio lavorare i metalli, rari in quel periodo in Europa, e si erano insediati sulle montagne in cerca del rame. Pare infatti che fondessero il minerale grezzo in forni di argilla per poi utilizzarlo per creare le armi.
L’eccezionale scoperta sarebbe avvenuta per caso, a seguito di una pesante tempesta che ha spazzato via centinaia di alberi lasciando libero allo sguardo il terreno.
Valentina d’Angella