CLES, Trento — Cinquant’anni rinchiusa in casa, maltrattata, segregata e col divieto persino di vedere i figli. E’ accaduto a una donna di 70 anni di Cles, un paese della Val di Non, che è ora in causa con il marito accusato dei prolungati soprusi. E il magistrato della procura di Trento ha decretato: che il marito sia allontanato dal tetto coniugale.
Una triste vicenda di violenza coniugale che si è protratta per anni, 50 per la precisione, e che è venuta alla luce per caso, per una palla presa al balzo.
La vittima è una donna di 70 che abita a Cles, in Val di Non, in provincia di Trento. L’anziana era stata portata in ospedale per fare degli accertamenti a causa di una cardiopatia, e qui, approfittando di poche ore di libertà, ha trovato il coraggio e l’occasione di raccontare l’inferno in cui viveva.
Per 50 anni infatti, il marito, un pensionato di 72 anni, l’ha praticamente segregata in casa. Chiusa tra le mura domestiche, non poteva mai uscire. Le era concessa un’ora d’aria al pomeriggio, ma non oltre le 5, quando il marito sprangava porte e finestre allontanandola dal resto del mondo.
Il coniuge l’avrebbe per anni maltrattata, minacciata, sottoposta a vessazioni e soprusi. I due figli della coppia avevano lasciato la casa molto tempo fa, quando non erano ancora maggiorenni: una vera e propria fuga, che li ha portati alla rottura col padre, il quale a sua volta ha proibito alla moglie di avere rapporti con loro.
Quindi allontanata dai figli, dal resto del paese, e insomma letteralmente segregata in casa, col divieto financo di guardare la televisione.
Allertati i carabinieri, il gip della procura di Trento, su richiesta del pm Fabio Biasi, ha subito emesso un provvedimento per l’allontanamento dal tetto coniugale da parte dell’uomo. La donna intanto si è rifugiata dalla figlia, la quale, come il fratello ha confermato alle autorità il racconto della madre.
Valentina d’Angella
