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Confindustria: che fine ha fatto la Tav?

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TORINO — Da qualche tempo, complici le elezioni e le turbolenze finanziare globali, non si sente più parlare della Tav in Piemonte, il collegamento ad alta velocità e capacità ferroviaria che, attraverso un tunnel ancora non ben specificato, dovrebbe aprire l’Italia al famoso Corridoio 5 Lisbona-Kiev.

Che della discussa opera non se ne parli più, nonostante i cospicui finanziamenti europei che pioveranno sul nostro paese, se n’è accorta anche la Confindustria Piemonte che ieri ha lanciato l’allarme.
 
I timori degli industriali – che considerano quest’opera colossale indispensabile per lo sviluppo economico di tutto il Piemonte – sono che ci si trovi di fronte a "un nuovo rallentamento" di natura politico-burocratica nel processo di gestione del progetto.
 
Pertanto, in una nota, la Confindustria del Piemonte chiede a tutte le istituzioni "di recuperare la necessaria determinazione per definire in tempi stretti un piano di lavoro caratterizzato da concretezza e realismo".
 
Gli industriali piemontesi sono preoccupati per la situazione di stallo in cui versano le grandi infrastrutture della regione e del Nord-Ovest e chiedono la costituzione di un’Autorità per i trasporti a Torino e Genova.   

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