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Alpini, corso di roccia per l’esercito afghano
KABUL, Afghanistan — Un corso di roccia per i militari afgani. Gli Alpini dell’esercito italiano impegnati in Afghanistan nel programma International Security Assistance Force hanno iniziato pochi giorni fa un ciclo di formazione sull’arrampicata per trasmettere ai colleghi di Kabul tutta la loro competenza sul mondo delle pareti verticali.
Un corso di roccia per imparare a muoversi correttamente sulle pareti delle alte montagne afgane. I militari italiani impegnati in Afghanistan nel programma International Security Assistance Force hanno iniziato in questi giorni un ciclo di lezioni sull’arrampicata rivolte agli uomini dell’esercito di Kabul.
L’Afghanistan è infatti un paese prevalentemente montuoso, con cime che arrivano sino ai 7.400 metri. I militari afgani avrebbero una profonda conoscenza del loro territorio, ma tale competenza sarebbe più empirica che tecnica, e soprattutto ostacolata nella pratica dai cambiamenti climatici da una stagione all’altra.
Per questo gli Alpini, provenienti da vari reparti italiani, sono stati chiamati tre anni fa a fare da istruttori sul terreno montuoso. In questi giorni si sta svolgendo la prima fase di un corso sulle tecniche di ambientamento, movimento e combattimento in montagna, destinato a trenta militari dell’Afghan National Army. La seconda parte della formazione si svolgerà invece in Italia a Brunico, presso il sesto Reggimento Alpini.
Durante le lezioni verranno insegnate le conoscenze base del movimento in montagna in sicurezza,le tecniche elementari di arrampicata utilizzando una struttura artificiale, i principali nodi, la discesa in corda doppia, l’attrezzamento di un tratto pericoloso di itinerario ed il soccorso e trasporto di un ferito anche con materiali di circostanza.
"Questi militari dell’esercito afgano – ha dichiarato il sergente Emanuele Giannelli, uno degli istruttori del corso di roccia – non hanno basi scientifiche sul movimento in montagna. Hanno una cognizione empirica sull’andare in montagna, non certo sul cosiddetto movimento tattico".
"La minuziosa conoscenza del loro territorio li aiuta moltissimo – ha aggiunto il Sergente -, ma per i militari questo non è sufficiente. Per questo motivo, stiamo cercando di far loro apprendere le nozioni dell’alpinismo moderno. La base di partenza di questi ragazzi è una straordinaria motivazione e un coraggio da leoni nell’arrampicare".
Gli Alpini che operano in Afghanistan, non si occupano solo di sicurezza e ricostruzione. Da tempo, sono stati avviati a Kabul corsi di formazione avanzata e di addestramento rivolti all’esercito locale, alla polizia di Kabul, a gruppi cinofili, a infermieri di ospedali, nonché l’informatizzazione di settori della pubblica amministrazione per una più efficace gestione della burocrazia.
Valentina d’Angella