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Soccorsi in Himalaya: appello inascoltato

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BERGAMO – Spedizioni in grado di auto soccorrersi. Solidarietà dagli altri alpinisti impegnati sulla montagna, e agevolazioni per eventuali interventi d’emergenza. Infine, organizzazioni specializzate dotate di uomini e mezzi che possano essere impiegati con tempestività ove necessario. Risale al lontano 1986, un anno dopo la tragica morte di Benoit Chamoux, l’appello in favore della sicurezza in Himalaya e del Karakorum. Proposto dal Comitato EvK2Cnr, fu condiviso da grandi nomi e istituzioni in un convegno internazionale, ma purtroppo, è rimasto finora inascoltato. Ve lo riproponiamo, nella speranza che le tragiche storie dell’ultimo mese contribuiscano ad attivare riflessioni e azioni in questa direzione. Nell’interesse dell’alpinismo e della sicurezza in montagna.

L’appello è stato fatto durante “Forum della montagna”, che aveva visto la partecipazione di personaggi come Kurt Diemberger e Riccardo Cassin,  oltre a giornalisti, ricercatori, alpinisti e medici. In conclusione del convegno vennero formulate concrete proposte d’azione, da attuarsi in collaborazione con il Cai, il Cnsas e diverse istituzioni operanti nei luoghi remoti del’Asia. Purtroppo non vi è stato un seguito. “Il Comitato EvK2Cnr – spiega Da Polenza – ha continuato ad operare in questa direzione, molte volte con le sole proprie forze. Speriamo che in futuro, l’impegno in questo senso si ampli e si concretizzi, per il bene dell’alpinismo e delle montagne”.
 
Benoit Chamoux morì nell’ottobre del 1995 sul Kanchenjunga. Aveva bivaccato, durante la notte, a 8400 metri in mezzo alla bufera. La mattina dopo, seppur con gravi congelamenti, era ancora vivo ed era riuscito a contattare il campo base. Sulla montagna operava una spedizione commerciale francese, con guide alpine anche ai campi alti. Ma nessun soccorso venne attivato. E Chamoux scomparve nel nulla.
 
Leggete il breve report del convegno “Forum della montagna”. Scritto 12 anni fa dopp la sua morte. E’ di un’attualità spaventosa e affronta tutti i temi che nell’ultimo mese sono stati sollevati sull’alpinismo, la voglia di esplorare, i soccorsi in alta quota, gli eventuali costi da sostenere. Scarica il report (versione italiana)
 
“Le istanze a cui occorrerà trovare un’adeguata soluzione nel prossimo futuro – si legge nel report – e per cui va studiato un progetto dettagliato di fattibilità, sono:
 
 

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