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Nepal, il re parla di monarchia costituzionale. E delude il popolo

KATHMANDU, Nepal –  Il re Gyanendra trasferisce il potere esecutivo al popolo e chiede ai partiti di eleggere un primo ministro. L’annuncio è arrivato pochi minuti fa, dopo un’altra giornata di tensione in Nepal. Ma non è quello che il popolo si aspettava. Ecco l’aggiornamento giunto pochi minuti fa alla nostra redazione.

 “Il re ha dichiarato che trasferirà il potere esecutivo al popolo, secondo l’articolo 35 della costituzione nepalese del 1990. E’ pronto ad una monarchia costituzionale. Chiede ai sette partiti di nominare un primo ministro. L’attuale governo lavorerà fino a quando il prossimo non sarà formato.
Ma c’è qualcosa che non va nel suo discorso. Non è chiaro secondo quale articolo della costituzione vorrebbe formare un governo.
Il volere del popolo è quello di una monarchia “di forma”, con un re senza alcun potere. Ancor meno di quello previsto dalla costituzione del ‘90.
Un nuovo coprifuoco di undici ore era stato indetto alle 9 di stamattina. Poi, il governo l’ha prolungato fino a mezzanotte. Ma le manifestazioni di protesta, oggi, sono state anche più grandi di ieri. La polizia però è rimasta passiva. Non si è verificato nessuno scontro violento, se non piccole scaramucce a Satdobato, Baneshwor, Banasthali, etc. Ma intorno al palazzo reale, ci sono una serie di veicoli armati pesanti pronti al fuoco. Penso che le proteste continueranno anche domani".

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