Alpinismo

McKinley: alpinista muore in vetta

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ANCHORAGE, Alaska — Sembrava stesse bene quando è arrivato sulla cima del McKinley insieme ai suoi compagni di cordata. Ma improvvisamente è collassato a terra, privo di conoscenza. Inutili i tentativi di rianimarlo: il suo cuore aveva smesso di battere. Questa la tragedia, senza precedenti, avvenuta pochi giorni fa sulla vetta dell montagna più alta del Nord America.

Il dramma è avvenuto venerdì scorso. Ed è giallo sulle cause della morte dell’alpinista, un americano di 51 anni, crollato a terra privo di vita apparentemente senza motivo. L’uomo, di nome John Nasti (nella foto), aveva affrontato la scalata della  montagna lungo il West Buttress, fino alla vetta di 6.194 metri, senza alcun problema. Il tempo era splendido e la scalata era stata programmata e affrontata con cura.
 
Con lui c’erano altri 7 alpinisti: due guide dell’Alpine Ascents International e cinque clienti. Tutti completamente scioccati per l’accaduto.
 
"I compagni – ha raccontato Maureen McLaughlin, protavoce del Denali National Park – hanno detto che Nasti non aveva accusato nessun sintomo durante la salita nè sulla vetta. Anzi, stava bene". 
 
Una volta calcata la vetta, però, l’alpinista è improvvisamente crollato a terra. Le guide sono subito intervenute e hanno tentato di rianimarlo per ben 45 minuti. Ma il suo cuore non ha più fatto un battito.
 
Troppo pericoloso il recupero del corpo con l’elicottero, sia per la quota elevata che per la dinamica del soccorso: il corpo avrebbe dovuto essere calato con le corde lungo l’affilata cresta sotto la cima. I ranger del parco, collegati via radio con le guide alpine sulla montagna, hanno perciò deciso che per sicurezza l’uomo venisse sepolto lassù.
 
Un gruppo dell’Alpine Ascents lo ha spostato dalla cima ad una cavità lungo la cresta, e lo ha sotterrato nella neve. Poi, le guide hanno lentamente riaccompagnato gli altri clienti al campo alto. Una discesa difficile, sia per lo stato d’animo del gruppo, sia perchè il tempo aveva iniziato a deteriorarsi.
 
Nasti è stato il 101esimo alpinista a morire sulla montagna, e il primo a morire in vetta. Non era mai stato sul McKinley, ma aveva diverse esperienze alpinistiche sulle montagne americane, tra cui le scalate al Mount Rainer e al Mount Hood. Voleva salire le cime più alte dei 50 stati americani. Il McKinley era la sua 49esima vetta.
 
 
Sara Sottocornola

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