Nanga: comunicato da Txikon
[:it]ISLAMABAD, Pakistan – Riportiamo di seguito il comunicato che arriva da Alex Txikon dal campo base del Nanga.
“Sono passati cinque giorni da quando abbiamo inviato le ultime notizie dal BC, la cosa certa è che non abbiamo grandi novità.
Dei nove alpinisti arrivati in questa stagione invernale sul lato Diamir del Nanga Parbat (8126 mt) solo Alex Txikin, Ali ‘Sadpara’, Simone Moro e Tamara Lunger, che hanno unito le loro due cordate in un’unica, persistono nel loro tentativo, attendendo a malincuore una finestra di tempo stabile per tentare l’attacco alla vetta. In realtà, dal momento che per più di due settimane non sono stati in grado di superare i 5.100m, hanno bisogno anche di un ‘mini-finestra’ che permetta loro di andare a C2 o C3 e trascorrere una notte in altezza per recuperare quel livello du acclimatazione perduto; allora in quel caso coglierebbero la prima finestra di bel tempo per ripartire dal CB questa volta con la vetta in mente.
Tuttavia, tali circostanze continuano a non avverarsi. Il tempo ci ha sicuramente confuso. Mentre il freddo non è così estremo come l’anno scorso (anche se le temperature del CB a 4.200 facilmente scendono a -15 ogni sera ed anche fino a -20 o anche -25 ° C in alcune occasioni), in questi giorni un jet stream, con venti da sud ovest che a malapena si sono notati qui sotto, ha soffiato con forza in altezza.
Quando non è il vento è la neve a rallentare i quattro alpinisti. Il 29 gennaio un distaccamento di una placca ha spaventato per fortuna senza conseguenze Txikon vicino al CB. Il 5 febbraio abbiamo riportato che ‘Sadpara’ e Moro sono andati al C1 per controllare lo stato della tenda dopo la grande valanga che era caduta sulla via Messner (questa volta hanno trovato il campo in perfette condizioni). E due giorni fa, l’8 di febbraio, durante una rotazione al C1 (4,800m), per mantenere la forma fisica, i quattro alpinisti hanno potuto osservare da vicino come un’altra valanga aveva trascinato tonnellate di neve e ghiaccio dai 5.150m (all’incirca all’inizio del canale che va alla base della via Kinshofer) fino a 4,700m, alterando completamente parte del percorso. Lo stesso giorno hanno trovato la tenda al C1 (4,800m) sepolta sotto la neve, probabilmente a causa di un’altra delle numerose valanghe a cui stiamo assistendo in questi giorni. Dopo aver rimosso la neve, rimesso le aste e cucito alcuni dei fori sulla copertura della tenda, hanno fatto il loro ritorno a CB; e proprio dopo aver completato gli ultimi metri del ghiacciaio, un enorme massa di ghiaccio è caduta dalla parte superiore della cresta Mazeno, sotto al trapezio sommiate del Nanga “Uuuuaaaaauuuuuhhhh questa si che si mangia il C1 …!”. Con tutta la fortuna era solo spolverata di neve che ha raggiunto il C1, non lo sappiamo, ma la vista era davvero travolgente ed il soffio è arrivato al BC e la neve ha coperto tutto il sentiero – anche gli alpinisti stessi non hanno esitato a riprendere la scena con le loro macchine fotografiche.”
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