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Cai Milano, una serata per Carlo Mauri

[:it]MILANO — Una serata al Cai Milano in ricordo di Carlo Mauri in occasione della recente ristampa per i tipi di Corbaccio della sua autobiografia “Quando il rischio è vita”. L’appuntamento è per giovedì 25 giugno, ore 20.45 alla sede del Cai Milano in via Duccio di Boninsegna 23 – Milano (Sala Ortles).

“Penso e scrivo la mia storia, come se scrivessi e pensassi di un altro uomo… o meglio di altri uomini, di tanti quanti in ogni atto, avvenimento, caso o avventura si sono trasfigurati in me: diventando un alpinista delle Alpi, uno sherpa sull’Himalaya, un eschimese in Groenlandia, un discendente degli Incas sulle Ande, un masai sul Kilimangiaro, un uomo primitivo fra gli indiani d’Amazzonia e fra gli aborigeni del deserto australiano”.

Alpinista, viaggiatore, navigatore ed esploratore, Carlo Mauri fu soprattutto un uomo dalla curiosità insaziabile nei confronti del mondo e degli uomini che lo abitano. “Quando il rischio è vita”, pubblicato nel 1975 e oggi riproposto in una nuova edizione con una prefazione di Andrea Vitali, nuove fotografie e un’appendice sulla sua esperienza in Unione Sovietica, a quarant’anni di distanza nulla ha perso della freschezza e del fascino originari: proprio come tutti i grandi classici.

“A volte, per adattarmi all’ambiente, ho dimenticato la mia cultura – scrive Mauri – e sono sopravvissuto meglio con il solo istinto: come un animale; ho immaginato di essere un pinguino all’Antartide e anche un delfino, quando navigavo a vela nelle acque tempestose di Capo Horn… Così non pongo limiti all’esistenza e proseguo, resisto, superando il caso che sembrava incredibile: in questo modo si compie il miracolo di scoprirmi la forza che genera in me la ‘Fede’, che è fiducia, lealtà, impegno e adesione fervida a un ideale. È una forza misteriosa, che hanno certi popoli del deserto o della foresta, e anche i pescatori in mare, e i contadini sulla loro terra e tutti gli uomini nella loro infanzia e che poi lasciano condizionare e atrofizzare insieme con gli altri cinque sensi e con la fantasia”.

A parlare di Carlo Mauri (1930-1982) sono la figlia Francesca e due amici, i milanesi Gianni Fodella e Roberto Serafin, che con lui viaggiarono e arrampicarono.

 

Links: http://www.caimilano.eu/newsSection/803/quando-il-rischio-e-vita-e-di-nuovo-sugli-scaffali[:]

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