Alpinismo

Ce l’hanno fatta: è italiana la stazione meteo più alta del mondo

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LOBUCHE, Nepal — Pressione atmosferica: 380 millibar. Segnatevi questo dato, cari lettori. E’ la prima volta nella storia che la pressione a 8000 metri di quota viene rilevata da una stazione fissa a terra e non da un pallone aerostatico. Questo, il primo dato giunto in Italia grazie allo straordinario lavoro di squadra degli alpinisti di Share Everest che, sotto la guida dell’inarrestabile Silvio Gnaro Mondinelli e di Giampietro Verza, hanno portato a termine un’impresa senza precedenti. Stamattina, nel mezzo di una bufera di vento, hanno installato la stazione meteorologica più alta del mondo sul Colle Sud dell’Everest, a 8000 metri d’altezza. Senza l’utilizzo di ossigeno.

"Siamo congelati – ha detto Mondinelli qualche minuto fa, in una telefonata arrivata direttamente da Colle Sud -. Ma ce l’abbiamo fatta. Abbiamo montato la stazione a Colle Sud, a 8mila metri di quota, in circa un’ora e mezza. La bufera ci ha messo in difficoltà ma nonostante il vento e il freddo siamo riusciti a portare a termine il lavoro e ad inviare i primi dati alla Piramide. E’ una grande soddisfazione".
 
Mondinelli e Compagni sono partiti questa notte alle tre, ora locale, dalle tende di campo 2 (6.400 metri di quota). Dopo diverse ore di scalata sono giunti a Colle Sud, 8000 metri di quota, con l’attrezzatura della stazione sulle spalle. Con loro, quattro sherpa.
 
Il primo ad arrivare è stato Mondinelli, che ha individuato il luogo migliore per l’installazione e ha iniziato a lavorare nonostante la bufera a 50 chilometri orari che ostacolava i movimenti e la respirazione. Dopo poco lo ha raggiunto Michele Enzio e infine Marco Confortola con la parte rimanente dei materiali.
 
In un’ora e mezza, Mondinelli e compagni hanno montato l’attrezzatura, lavorando a ottomila metri di quota sempre senza ossigeno. Poi, sotto le indicazioni di Verza e con la continua assistenza del produttore delle stazioni delle reti Share, la Lsi Lastem di Milano, hanno attivato la trasmissione continua dei dati. Alle 16 ora nepalese, 12.15 italiane, la stazione è entrata in funzione in modalità automatica.
 
"E’ un’impresa straordinaria – dichiara Verza – se pensiamo che solo 4 giorni fa al campo base dell’Everest c’erano ancora i militari che ci impedivano di fare i test sulla stazione. Abbiamo lavorato giorno e notte, gli alpinisti hanno letteralmente volato da campo base a Colle Sud in meno di 48 ore. E hanno lavorato sotto la bufera. Davvero un grande lavoro di squadra".
 
Ora gli alpinisti stanno tornando al campo 2, dove passeranno la notte. 
 
La stazione Colle Sud – in assoluto la più alta del mondo – trasmette regolarmente, circa ogni ora, dati atmosferici fondamentali sull’atmosfera terrestre per studiare i cambiamenti climatici. Un’impresa eccezionale, condotta nell’ambito della spedizione alpinistico-scientifica SHARE Everest 2008, guidata da Agostino Da Polenza, capo spedizione e Presidente del Comitato EvK2Cnr.
 
“Sono estremamente orgoglioso di questo nuovo successo – commenta Agostino Da Polenza – Gnaro, Marco e Michele sono riusciti in un’impresa unica: installare senza l’ausilio di ossigeno una stazione meteo-climatica nel punto più alto oggi raggiungibile con questo tipo di strumentazioni. E lo hanno fatto in condizioni ambientali davvero critiche, con
vento forte e temperature gelide”.
 
“Questa stazione – continua Da Polenza – andrà ad inserirsi nel network di monitoraggio ambientale SHARE, fornendo dati unici e irripetibili proprio per la quota a cui vengo rilevanti e andranno a colmare un tassello importante nei grandi progetti internazionali di monitoraggio promossi da Unep e World Meteorological Organization”.
 
Insomma, ricordate il 15 maggio 2008, cari lettori. E’ una data memorabile per la scienza e per l’alpinismo italiani. E restate connessi a montagna.tv: è online l’audio di Verza e Mondinelli che attivano la stazione!
 
Sara Sottocornola
 
 
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