[:it]VARALLO SESIA — Un trekking di 6 giorni in Valsesia, mai percorso integralmente. Il fascino dell’avventura lungo gli antichi sentieri tracciati dai Walser fin dal 1200, attraverso i valichi alle pendici del Monte Rosa. Si racconta che i Walser, in cerca di terre più fertili, si spinsero sui ghiacciai del Monte Rosa sino a 4000 metri, pensando di trovare dalla parte opposta un territorio più fertile. Da queste esplorazioni, alla ricerca di nuove terre da coltivare, iniziò la conquista delle vette del monte Rosa, segnando l’inizio dell’alpinismo.
Il trekking si sviluppa partendo da Camasco, fraz. di Varallo Sesia pittoresca cittadina ricca di arte e storia e percorre in successione le valli di Rimella, Mastallone, d’Egua, Sermenza, Grande, Bors, Olen, tutte al cospetto del Rosa e tra i baluardi dei monti Tagliaferro mt. 2964 e corno Bianco mt. 3320. La visione è sempre mozza fiato: la parete est del Rosa, che con i suoi 2000 metri è la più alta delle Alpi, la suggestiva parete sud del versante Valsesiano con tutte le vette del Rosa e i 4000 del Vallese Svizzero. Le tappe sono programmate, nei villaggi Walser di Rimella, Carcoforo e Rima e nei rifugi Baranca e Pastore che lambisce le seraccate dei ghiacciai Sesia e delle Piode del monte Rosa.
Quello che vi suggeriamo oggi non è il classico trekking, ma un camminare tra vallate alpine, al cospetto di montagne più o meno celebrate. “Sulle tracce dei Walser” è un salto nel passato, un’immergersi nella storia di un popolo, è scoprire il ritmo della vita del medioevo, in un ambiente rimasto primitivo.
L’alpinista Giuseppe Lampugnani, giunto in un villaggio Walser, scrisse: “Chiudo gli occhi un po’, perché mi sorrida ancora la limpidità dell’aria ebbra per l’aurea pioggia dei raggi obliqui. Invadono la vallea così luminosa che il verde tenerissimo par fiammeggiare. Tutti i colori sembrano accesi in tono di gioia; la chiesetta abbaglia col suo vivace intonaco; le decorazioni frescate brillano; i fiori trasfondono chiarori come lucide perle o fiammei rubini: pioggia di frantumi celesti, qualche chiazza di genzianelle così cupe che danno un languore a mirarle e che tu non osi calpestare perché pensi ad un manto di madonna o a preziose fragilissime coppe minuscole che sarebbe empietà scompigliare o frangere. Come è radioso il ricordo di Otro! Pace e luce! E cordialità nelle casette sorrise da giardini cosparsi di fiammei papaveri, di purpurei garofani e di gerani profusi da per tutto: sulle finestre, sulle soglie, sulle balconate dei fienili in una precoce lussureggiante fioritura”.
In Valsesia, in modo particolare nel Parco dell’Alta Valsesia, dove si snoda il percorso del trekking, l’ambiente è veramente “wild”, in cui si può ancora vivere l’avventura. La Valsesia inizia dove terminano le risaie del vercellese e del novarese e si snoda sino alle pendici del versante sud del Monte Rosa. E’ composta da una miriade di valli laterali molto suggestive per la loro natura selvaggia e remota con anfiteatri fiabeschi. Sono valli solitarie e antiche, testimonianza della nostra storia e percorrerle sarà un tuffo nel passato.[:]