Il ghiacciaio dei Forni riferimento per il monitoraggio mondiale della criosfera
BERGAMO — Il ghiacciaio dei Forni è il più ampio ghiacciaio vallivo italiano, ricopre un’area di 11,36 Km2 nel gruppo dell’Ortles Cevedale all’Interno del Parco Nazionale dello Stelvio e da oggi diventa uno dei ghiacciai di riferimento per il monitoraggio della Criosfera da parte della WMO (World Meteorological Organization): la stazione meteorologica dei Forni entra a far parte di Cryonet, la rete di monitoraggio della Global Cryosphere Watch.
La stazione dei Forni dell’Università degli Studi di Milano è gestita in collaborazione con EvK2Cnr ed è già una delle stazioni di riferimento di importanti progetti di ricerca come Share -progetto di monitoraggio climatico ambientale promosso da EvK2CNR – e SPICE, il progetto della WMO che ha l’obiettivo di confrontare le diverse metodologie utilizzate nella raccolta dei dati sulle precipitazioni nevose.
Monitorare la criosfera significa monitorare non solo le calotte polari la banchisa e i ghiacciai ma anche le coperture nevose, i laghi e i fiumi ghiacciati il suolo ghiacciato in maniera temporanea e il permafrost. Obiettivo della GCW è fornire dati autorevoli, chiari e utilizzabili, e informazioni sul passato, sullo stato attuale e sul futuro della criosfera.
I cambiamenti nella criosfera hanno infatti importanti ripercussioni sulla vita degli essere umani su larga scala. Modificazioni della criosfera portano a conseguenze sulla salute , sull’approvvigionamento idrico, sull’agricoltura, sui trasporti, sugli ecosistemi di acqua dolce e sulla produzione di energia idroelettrica , e anche a rischi specifici correlati alle modificazioni della criosfera come la variazione del livello dei mari, le inondazioni , fenomeni di siccità e le valanghe.
Sul sito della Global Cryosphere Wacth è possibile accedere a numerosi interessanti dati, sullo stato attuale della criosfera, alcuni di immediata lettura: http://globalcryospherewatch.org/state_of_cryo/