E l’Appennino si sposta a Sud Ovest
ROMA — L’Appennino centrale si sta muovendo lentamente e progressivamente, da Nord-Est verso Sud-Ovest. Questo è quanto è stato rilevato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Lo spostamento, che va da da uno a tre millimetri l’anno, interesserebbe le zone comprese tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.
"Disporre di molte stazioni di osservazione ben distribuite è necessario – sostiene uno degli autori della ricerca, Marco Anzidei – perchè in Italia le faglie sismogenetiche, quelle responsabili dei terremoti, conosciute sono spesso lunghe pochi chilometri o poche decine di chilometri. Tutto ciò e’ finalizzato a prevedere l’avvicinarsi di un terremoto".
Grazie al periodo di relativa tranquillità che si è avuto fra il 1999 e il 2003, nel quale non ci sono stati importanti terremoti, la rete Gps ha potuto mettere in evidenza i movimenti della crosta terrestre che non sono di origine sismica e che avvengono a causa dei lenti movimenti delle placche terrestri.
"I movimenti che misuriamo in Italia – aggiunge Anzidei – risentono della dinamica delle placche africana ed eurasiatica, tanto che dati come questi possono aiutare a prevedere non soltanto l’evoluzione degli Appennini, ma quella dell’intera penisola. Sono processi che avvengono molto lentamente, osserva il ricercatore, ma già oggi è possibile controllarli".