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Lombardia, linea dura sulle imprudenze in montagna: in arrivo il soccorso a pagamento?

MILANO — Linea dura in Regione Lombardia contro le imprudenze in montagna. Dopo l’introduzione dell’Artva obbligatorio su tutti i territori innevati fuoripista, tra pochi mesi il soccorso alpino potrebbe diventare a pagamento su tutto il territorio regionale. E’ infatti sul tavolo della Commissione Sanità la questione del “ticket” sugli interventi per chi attiva il 118 in casi ingiustificati, ossia dove non c’è una reale emergenza. Ma molti sono i pareri discordanti.

Il soccorso alpino è già a pagamento in alcuni paesi esteri e in altre regioni italiane: Valle d’aosta, Trentino Alto-Adige e Veneto. Non si parla, ovviamente, di farlo pagare a tutti. Ma soltanto a a chi fa alzare in volo l’elisoccorso per problemi irrisori, perchè è stato negligente o dove non c’è un’emergenza sanitaria.

Da tempo si discute se estendere questo ticket anche alle altre regioni italiane. E forse ora è giunto il momento della Lombardia: nella seduta di ieri, 4 febbraio, della Commissione sanità in Regione, all’ordine del giorno c’era l’introduzione del soccorso a pagamento su tutto il territorio regionale. I dettagli non sono ancora stati decisi, e la discussione è stata accesa.

Il Pd, ieri, ha comunicato in una nota di aver chiesto un rinvio del progetto e l’apporto di alcuni emendamenti tra cui l’esclusione del pagamento per i minori di 14 anni e i disabili, e l’introduzione di un limite del 30% per la compartecipazione alla spesa sul totale del costo del soccorso. Soltanto, però, per gli interventi non sanitari. Il timore è che l’introduzione del ticket scoraggi il turismo in montagna.

Ma la Lega non è d’accordo e dice invece che il provvedimento favorirà un turismo responsabile che non comporti costi inutili per la collettività e faccia perdere tempo e rischiare inutilmente la vita ai soccorritori. Il soccorso è garantito a tutti ma poi se ci si mette in difficoltà per negligenza propria si compartecipa ai costi”. La Lega propone anche degli sconti per i residenti “che abitano, lavorano e pagano le tasse in questa regione”.

La decisione definitiva potrebbe arrivare già la prossima settimana.

Il provvedimento va verso la promozione di una maggior consapevolezza tra escursionisti e alpinisti, che secondo le statistiche ogni anno effettuano molte – troppe – chiamate improprie a carico dei servizi di emergenza-urgenza, senza tener conto che un volo di elicottero costa migliaia di euro. Negli ultimi anni le iniziative per la formazione e l’informazione su come ci si muove in montagna si sono moltiplicate, ma il problema non è ancora risolto.

Insomma se gli imprudenti non la capiscono con le buone, si prova con le “cattive”, o meglio a toccargli il portafogli. Ironia a parte, questo tipo di ticket sembra aver funzionato bene nelle regioni dove è già attivo e dove le autorità e gli esponenti del soccorso alpino effettivamente riscontrano una diminuzione delle richieste di intervento per motivi futili.

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