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Giornata internazionale della montagna: 7 italiani su 10 vanno in montagna per “unire la famiglia”

family-mountain-vacationBERGAMO — Scenari magici, natura incontaminata e attività da praticare insieme all’aperto. Secondo il 68% degli italiani, la montagna rappresenta la meta perfetta per consolidare i legami familiari attraverso lo sport, i trattamenti benessere e la degustazione di piatti tipici. In occasione della Giornata internazionale della montagna, gli italiani si riscoprono innamorati dei monti italiani, tanto da riconoscere in loro un effetto benefico sul benessere famigliare.

Scappare dalla città (43%), vivere una dimensione familiare più intima (36%), recuperare il dialogo genitori-figli (52%), fare esperienze insieme (23%). Per 7 italiani su 10 (68%) le cime innevate sono la destinazione perfetta per tornare a vivere appieno, tra attività di gruppo e relax, i legami familiari; relazioni a volte messe in secondo piano durante la caotica vita quotidiana in città. Amata da grandi e piccini, la montagna viene anche preferita perché permette di vivere immersi nella purezza della natura (57%), praticare innumerevoli attività proposte tra sport e centri benessere (54%), rilassarsi e staccare la spina (44%). Amati sia dalle donne (66%) sia dagli uomini (70%), i soggiorni in montagna variano dal weekend (47%), alla classica ma costosa “settimana bianca” (35%) e vengono prenotati maggiormente nel periodo delle festività natalizie (42%), Capodanno (38%) e Carnevale (20%).

E’ quanto emerge da uno studio di Levissima effettuato con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) – in occasione del lancio del docu-game “La Scalata. Un viaggio nel cuore della purezza” online su www.lascalata.it – su circa 2000 italiani di età compresa tra i 18 e i 60 anni, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per capire cosa cercano le famiglie italiane nella montagna.
“La montagna ha sempre una valenza salutare, sia per il benessere personale, sia per quello della famiglia. – spiega Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano – Quando si va in montagna, infatti, si ha l’impressione di entrare all’interno di un ecosistema in cui la forza della natura è dominante, padrona. Accade così che ciascuno tende ad integrarsi in questo ambiente, adottando uno stile più eco-sostenibile e predisponendosi a cogliere la bellezza della natura circostante. Anche a livello fisico, l’aria di montagna, più pura e fresca e con un ridotto tasso di umidità, è come una vera e propria terapia per la salute dei più piccoli, come degli adulti”.

Ma cosa rappresenta per gli italiani la montagna? Oltre a un luogo di svago e divertimento, per la maggior parte di loro rappresenta un’opportunità per recuperare i legami familiari. Infatti, dopo un anno in città, la montagna serve a scappare dalla routine (43%), vivere una dimensione familiare più intima (36%), recuperare il dialogo genitori-figli (52%), fare esperienze insieme (23%).

E per vivere al meglio questo luogo e trovare risposte alle proprie necessità, la maggioranza delle famiglie (57%) si gode il piacere di vivere immersa nella purezza della natura incontaminata. C’è poi chi si dedica ad escursioni ed attività sportive (37%) e a trattamenti benessere rilassanti (16%); ma non mancano quelli che si lasciano sedurre da piatti ed eccellenze tipiche (27%).

Questa tendenza alla riscoperta della montagna come luogo ideale per le vacanze della famiglia è confermata dagli ultimi dati pubblicati dall’Osservatorio turistico della montagna italiana, che ha rilevato un aumento del 3,8% delle presenze rispetto allo scorso anno, nonostante la crisi economica e le conseguenti rinunce a cui le famiglie sono costrette. L’Osservatorio ha inoltre rilevato che circa 800mila italiani sarebbero disposti per la prima volta a trascorrere un soggiorno in alta quota senza praticare sport invernali, ma solamente gustandone i piaceri, che vanno dall’enogastronomia allo shopping, dal turismo culturale alla ricerca di nuove amicizie.
Qual è l’identikit delle famiglie che scelgono di passare le proprie vacanze in montagna? I più presenti nelle località montane sono i nuclei familiari numerosi (58%), composti da quattro o più persone. A questi seguono le coppie con un solo figlio, che rappresentano il 22% del totale. In netto incremento però anche le giovani coppie (16%), attirate dalla possibilità di passare delle stupende giornate sulla neve in compagnia della propria dolce metà e i gruppi di amici (15%), a caccia di nuove esilaranti avventure sulle piste da sci.

Ma cosa cercano essenzialmente coloro che scelgono di passare le ferie coi propri cari in alta quota? Al primo posto c’è la tranquillità (78%), necessaria per staccare finalmente la spina dai problemi e dalle commissioni da portare a termine nel quotidiano. A breve distanza c’è il divertimento (62%), obiettivo principale degli “under 30” e i tradizionali sapori genuini che si possono riscoprire in montagna (51%), specialità invece degli “over 50”. Ricercati anche il riposo (40%) e le emozioni forti regalate dagli sport invernali (31%).

Sempre più genitori incoraggiano i propri figli a vivere l’esperienza della montagna, ma quali benefici porta la montagna ai più piccoli? In primis si ricerca il contatto con la natura (69%), importante per creare una coscienza ambientale per le nuove generazioni, ma anche la scoperta di discipline sportive alternative a quelle più comuni (55%) e l’aria pulita, salubre e pura, delle catene montuose dello Stivale (49%).

Quali benefici portano alle famiglie le diverse attività che si possono fare in montagna? Lo psichiatra Michele Cucchi dà alcuni suggerimenti.
1) Spa e centri termali.
Una difficoltà che grava sul benessere familiare è la quotidianità, la frenesia con cui viviamo, quasi in apnea, le nostre attività, tra lavoro, responsabilità e spostamenti. Ci appare dunque difficile valorizzare ogni giorno i dettagli che rendono qualitativamente positivo lo stare in famiglia. Una vacanza rilassante ci permette invece di concentrarci su noi stessi e ritrovare tempo e spazio per i sentimenti e le attenzioni nei confronti della famiglia. Ambienti come le spa o i centri termali, inoltre, riportano l’attenzione sulla nostra fisicità, cosa che spesso purtroppo trascuriamo nel quotidiano: ci prendiamo cura di noi e degli altri componenti della famiglia e diamo spazio al tempo della riflessione.

2) Sport e attività sulla neve.
La fatica degli sport sulla neve, l’entusiasmo e l’adrenalina di attività anche un po’ pericolose e “spericolate” creano l’effetto gruppo, dove il papà riacquista il ruolo di figura protettiva che guida il branco.

3) Degustazioni di specialità enogastronomiche tradizionali.
In montagna, si sa, anche il gusto ci guadagna. Nei rifugi d’alta quota vengono proposti menù giornalieri che comprendono specialità locali e tradizionali, come polenta, pizzoccheri o spätzle, che ci ricordano il valore delle “cose buone”, tramandate da padre a figlio, collegando il passato al presente e dunque rinnovando il legame tra le generazioni.

4) Gite e scalate in montagna.
La passeggiata in montagna è un’occasione in cui genitori e figli possono trovare momenti per parlare, confidarsi, confrontarsi su problemi quotidiani ma anche su temi più importanti. E possono riscoprire quel silenzio che non è “muro” o censura, ma piuttosto riflessione, contemplazione, ascolto.

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2 Commenti

  1. Tanti dati, tante statistiche. Non servono a nulla se i sentieri non sono segnati adeguatamente e i servizi via web sono frammentati. Basta pochissimo per sistemare queste piccole cose con un ritorno immediato.

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