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“Matti per la neve”, convegno su percezione e prevenzione del pericolo valanghe

Locandina dell'evento
Locandina dell’evento

TRENTO — Si terrà martedì 2 dicembre, presso Trento Fiere, il convegno dal titolo “Matti per la neve La percezione e la prevenzione del pericolo da valanga.” Tantissimi gli argomenti trattati da relatori provenienti da diverse discipline come Alessandro Gogna con l’intervento “Il pericolo, il rischio e la cultura del limite”, alla discussione sui bollettini delle valanghe e delle previsioni meteorologiche con i responsabili di Aineva e il climatologo Luca Mercalli, passando per la valutazione del rischio e dei materiali per la prevenzione e la ricerca con scienziati, guide alpine e tecnici del Soccorso Alpino Trentino.

Bollettini delle neve, valutazioni di rischio valanghe, informazioni diramate dal Web, da radio e televisioni e dalla carta stampata, uso della tecnologia, miglioramento della capacità di autosoccorso: sembrerebbero soluzioni adeguate, le migliori in assoluto per evitare gli incidenti nell’ambiente della montagna innevata. Eppure non basta. La gente continua a rimanere vittima della caduta di valanghe. Anzi, a causa dell’aumento di sci alpinisti e ciaspolatori (sulle Alpi i patiti delle racchette da neve contano 410 mila praticanti, mentre lo scialpinismo vanta circa 200 mila appassionati.) il numero degli incidenti è costante in aumento, anche se il numero dei decessi, grazie anche alla preparazione e all’utilizzo di nuovi e più appropriati strumenti, è sceso rispetto al passato. Tuttavia – cosa che fa riflettere – tra le vittime compaiono anche guide alpine e professionisti della montagna.

Un recente studio, voluto e finanziato dall’Accademia della Montagna del Trentino, all’interno di un progetto pluriennale dedicato al rischio valanghe che ha coinvolto a vario titolo le università di Trento, Padova e Verona, oltre alla Fondazione Bruno Kessler, ha evidenziato due importanti errori cognitivi rilevabili nel comportamento di quanti decidono di esporsi a situazioni pericolose: l’overconfidence, cioè la convinzione di sapere più di quanto effettivamente si sappia, e l’attitudine al Risk Taking, ovvero la propensione a mettere in atto comportamenti rischiosi.

Secondo i risultati dello studio, il comportamento di parte dei frequentatori della montagna invernale a scopo ludico deve essere messo in relazione a ciò che avviene nella mente delle persone in determinate situazioni e avrebbe luogo indipendentemente dalle informazioni in possesso, che oggi risultano essere assai attendibili nel merito. La ricerca ha inoltre dimostrato che più del 70 percento degli escursionisti della montagna invernale risulta “overconfident” e perciò inconsapevole dei rischi assunti.

Com’è dunque possibile rimediare a una situazione del genere? È sufficiente dar vita a una svolta nel campo della comunicazione e dell’informazione specializzata, oppure bisogna pensare ad altri strumenti? E come si può operare, in termini culturali, per contribuire a mutare atteggiamenti sempre più diffusi nel mondo degli sci alpinisti e dei ciaspolatori? E infine, quali potrebbero essere gli attori da coinvolgere in un’operazione capace di modificare in profondità l’immaginario diffuso dei frequentatori della montagna invernale?

Se ne parlerà a Trento, martedì 2 dicembre 2014, in un convegno internazionale dal titolo “Matti per la neve La percezione e la prevenzione del pericolo da valanga.” Sono stati invitati alcuni dei più noti studiosi dei fenomeni valanghivi -tra gli altri è atteso anche Werner Munter, un’autorità indiscussa nel campo delle valanghe- oltre a psicologi cognitivisti, filosofi, alpinisti di fama, tecnici del Soccorso alpino e dell’Aineva, meteorologi, guide alpine e istruttori di scialpinismo. Durante l’incontro si proverà a ipotizzare un ventaglio di possibili soluzioni a un problema ormai non più dirimibile, visto il trend di frequentazione della montagna innevata al di là dei percorsi battuti e delle piste per lo sci alpino.

La partecipazione al convegno è gratuita, ma è gradita l’iscrizione on line sul sito mattiperlaneve.com.

Programma completo del convegno

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