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Monte Tambora, scoperta una città sotto le ceneri

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WASHINGTON, Usa — Una Pompei dell’Oriente. Alcuni archeologi americani hanno scoperto i resti di una civiltà seppellita dalla storica eruzione del vulcano Tambora nel 1815.

E’ sepolta sotto tre metri di roccia e cenere sull’isola indonesiana di Sumbawa. Si tratta di una città scomparsa che i ricercatori hanno ritrovato dopo aver esplorato una fossa scavata nella giungla circostante il monte Tambora.
 
I primi frammenti sono stati ritrovati immediatamente. Usando una specie di radar che riesce a esplorare sottoterra, poi, gli archeologi hanno trovato una casa seppellita sotto tre metri di cenere.
 
“La casa era totalmente carbonizzata – spiega il professore Sigurdsson dell’Università del North Carolina – ma dentro erano conservati due corpi carbonizzati insieme a tutte le loro suppellettili personali. Il resto della città è ancora perfettamente conservato qui sotto”.
L’eruzione del Monte Tambora è una delle più potenti che l’uomo possa ricordare. L’esplosione, avvenuta nell’aprile del 1815, coinvolse un’area enorme, comprendendo le isole Maluku, Java e parte di Bali e Lombok. Morirono almeno 10mila cittadini a causa del flusso di gas caldo, della cenere e delle rocce. In totale oltre 117mila persone, negli anni successivi, a causa di epidemie e carestie.
 
Elisa Lonini

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