Alpinismo

Lutto nell’alpinismo: è morto Sir Hillary

AUCKLAND, Nuova Zelanda — Sì è spenta nel cuore della notte la più grande leggenda dell’alpinismo mondiale. Sir Edmund Hillary, l’uomo che nel 1953 conquistò per primo la vetta dell’Everest insieme allo sherpa Tenzing Norgay, è morto stanotte all’Auckland City Hospital, in Nuova Zelanda.

Da tempo si vociferava sul suo precario stato di salute. Un anno fa la caduta, più di recente un paio di ricoveri avevano preoccupato la comunità internazionale. Oggi, all’età di 88 anni, Sir Hillary ci ha lasciato per sempre, stroncato da un male di cui non è stata resa nota la natura.
 
Se n’è andato, lasciando un’eredità indimenticabile. Fu lui, infatti, a mettere per primo il piede sulla cima più alta del mondo. "L’abbiamo battuto questo bastardo!" fu il suo storico commento in vetta, prima di abbracciare il compagno di cordata Tenzing Norgay.
 
Era il 29 maggio 1953. Una data passata alla storia. L’Everest, cui tutti guardavano con ammirazione e timore, che molti consideravano inarrivabile con la sua incredibile altezza di 8.848 metri, era stato tentato da pochi temerari. solo George Mallory ed Andrew Irvine erano arrivati vicini alla vetta nel 1924, ma non erano tornati vivi da lassù.
 
Hillary, che allora aveva 33 anni, invece sì. Con Tenzing Norgay salirono dal versante Sud, con l’ausilio dell’ossigeno, e raggiunsero il successo alpinistico più famoso dei secoli. Lassù Hillary lasciò per sempre il suo nome: celeberrimo l’Hillary Step, una lastra verticale di roccia e ghiaccio ad oltre ottomila metri che rappresenta il più grande ostacolo da superare verso la vetta.
 
Per l’impresa, che venne dedicata ad Elisabetta II d’Inghilterra, diventata regina solo un anno prima, Hillary venne incoronato baronetto. La spedizione, infatti, era organizzata dall’inglese John Hunt, per la Royal Geographical Society-Alpine Club.
 
"Il nostro paese ha perduto il suo più grande eroe – ha commentato stamattina, commossa, Helen Clark, il primo ministro della Nuova Zelanda -. Hillary non solo ha scalato l’Everest ma ha vissuto una vita con determinazione, umiltà e generosità".
 
Un chiaro riferimento all’intensa attività umanitaria sostenuta da Sir Hillary nei decenni scorsi, soprattutto con l’Himalayan Trust, tramite il quale Hillary ha sostenuto la popolazione degli Sherpa con la costruzuione di scuole, ponti, condutture e persino un aeroporto.
 
"Non so se vorrò essere ricordato per le mie imprese alpinistiche – ha detto una volta Sir Hillary -. La mia più grande conquista è stata certamente la costruzione di scuole ed ospedali. Mi ha dato molta più soddisfazione di qualsiasi impronta su una montagna".
 
Hillary nacque il 20 luglio 1919. Faceva l’apicoltore, ma il suo destino era quello di diventare uno dei più grandi avventurieri della storia. Nella sua carriera, infatti, non c’è solo la prima salita dell’Everest ma anche la prima salita del Mount Cook, in Nuova Zelanda, e molte spedizioni in Antartide: Hillary fu il terzo uomo nella storia a raggiungere il Polo Sud via terra, dopo Admunsen e Scott.
 
Le bandiere neozelandesi alla base Scott in Antartide, infatti, sono a mezz’asta in segno di lutto. 
 
Sara Sottocornola 
 
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Foto courtesy Tom Dempsey
 

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