Turismo

In Svizzera il primo ponte sospeso che collegherà le vette di due montagne

Una ricostruzione al computer del Peak Walk (Photo courtesy of Glacier 3000)
Una ricostruzione al computer del Peak Walk (Photo courtesy of Glacier 3000)

ORMONT-DESSUS, Svizzera — Sarà inaugurato a novembre il Peak Walk, il primo ponte sospeso al mondo che collegherà due vette di due montagne vicine. I lavori si stanno svolgendo su Scex Rouge e View Point, due cime di Les Diablerets, il complesso montuoso più alto del Canton Vaud.

I lavori sono iniziati lo scorso giugno da parte dei gestori del comprensorio sciistico elvetico Glacier 3000. Il maltempo degli ultimi mesi ha ostacolato la costruzione e in particolar modo i voli dell’elicottero, adibito al trasporto in quota del materiale necessario.

Il Peak Walk sarà il primo ponte sospeso al mondo che collegherà due vette vicine, Scex Rouge (2971 metri) e View Point (2966 metri). Lungo 107 metri e largo 80 centimetri, il ponte potrà ospitare fino a 300 persone che godranno una splendida vista sulle Alpi.

L’inaugurazione è prevista per il mese di novembre. I visitatori avranno accesso gratuito e il Peak Walk sarà aperto tutti giorni dell’anno se le condizioni meteorologiche lo permetteranno.

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8 Commenti

    1. Spero in una bufala.
      Se così non fosse, povere vette, devastare per costruire un’opera inutile e probabilmente inutilizzabile….

    2. A me non sembra una pubblicità, ma una semplice notizia.
      Comunque non ci vedo nulla di male in un ponte sospeso in acciaio, poco invasivo e per di più facilmente rimovibile dato che non è stato cementato.
      Gli scempi sono ben altro, hai presente il Piccolo cervino?

  1. Non bisogna più meravigliarci di queste notizie, ormai si tende a trasformare le montagne in grandi Luna Park, vedi ristoranti girevoli, mega funivie, balconi trasparenti su baratri e quant’altro possa portare danaro nelle casse di speculatori. Bisognerebbe fare qualcosa per impedire questo scempio su cio che la natura ci ha regalato.

  2. mi ripeto: il C.A.I. e tutte le asociazioni di “AMANTI” della montagna dovrebbero prendera una posizione ufficiale. Personalmente sono contrario e concordo con Ivan e con Simone

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