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Dolomiti di Sesto: un trekking di Mountain Wilderness contro i nuovi impianti sciistici

Monte Elmo (Photo courtesy of Wikipedia.org)

BOLZANO – Un trekking attorno alla Croda Rossa, nelle Dolomiti di Sesto, per protestare contro il collegamento sciistico Monte Elmo-Croda Rossa-Comelico, tra la val Pusteria e il Cadore. Sabato 2 agosto e domenica 3 agosto gli attivisti di Mountain Wilderness saranno in vetta per manifestare la propria contrarietà a nuove infrastrutture sciistiche.

Il progetto, modificato rispetto alla prima versione, “continua a prevedere – spiegano da Mountain Wilderness – i due nuovi impianti di risalita, con rispettive piste di discesa che collegheranno le due montagne attraverso la località in quota dell’Orto del Toro partendo dal versante Kristler dell’Elmo per giungere alla stazione a valle della pista Signaue”.

Di fronte a questo progetto, l’associazione spiega di voler “riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla necessità di continuare l’azione di tutela di questo grande patrimonio, di evitare ogni altro consumo di paesaggio, di ritornare, anche in dolomiti, ad applicare azioni di sobrietà e di risparmio di questi estesi beni comuni”, facendo un “appello alla Fondazione Dolomiti Unesco affinché dimostri coraggio e coerenza nella gestione di un bene che è universale”.

In questione, infatti, secondo Mountain Wilderness, non c’è solo il singolo progetto a cavallo tra Alto Adige e Veneto, ma la “macchina politica impazzita che sta distruggendo definitivamente quanto rimane di integro nel territorio delle Dolomiti. Cinque anni fa, il 26 giugno 2009, Unesco offriva alle Dolomiti il patrocinio di Monumento naturale dell’Umanità. I cinque anni trascorsi a nostro avviso non hanno alimentato né consenso né conoscenza su cosa significhi avere nelle Dolomiti il patrocinio dell’Unesco di monumento naturale. Nessuno conosce i contenuti, neppure parziali, dei documenti di gestione dell’area. Ogni forma di partecipazione diretta è preclusa. La Fondazione è uno strumento che fa riferimento solo alle istituzioni politiche e che ad oggi distribuisce, anche in modo contraddittorio, solo marchi”.

“Mentre avviene questo – continuano i responsabili dell’associazione – nelle aree di pertinenza di Dolomiti Unesco, in luoghi incantevoli, i politici delle cinque province offrono nuovi spazi di erosione alle ruspe, nuove aree sciabili vengono aperte e sostenute, quasi ovunque, con denaro pubblico. Non solo attorno a Croda Rossa e verso il Comelico. Un po’ ovunque, quanto rimane di intatto viene consumato da nuove speculazioni e da ulteriore antropizzazione”.

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