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Il Parco del K2 messo a nuovo, accoglie turisti da tutto il mondo

Urdukas

A Khoburtze è tornato a formarsi un piccolo lago glaciale che era scomparso da anni. Sulla superficie si riflette l’immagine delle Torri di Trango illuminate dall’ultimo sole. Nel trekking ci si ferma qui una notte per ripartire il giorno dopo per Urdukas.

Il campsite di Urdukas è a circa metà strada per raggiungere il Campo Base del K2. È in pieno Baltoro ma il campo si trova su di un terrazzamento elevato, sopra al ghiacciaio. Una terrazza che guarda in faccia alle famose Cattedrali. Qui si trovano in questo momento Agostino Da Polenza e Stefania Mondini che stanno salendo verso il campo base del K2 per raggiungere la spedizione K2 60 years later e che ci inviano alcune fotografie.

Accampati a Urdukas in questo momento ci sono 80 visitatori e un totale di 500 persone tra portatori e operatori. Il campo di Urdukas, grazie al lavoro fatto con il Parco da EvK2Cnr nell’ambito del Progetto Seed, è rimesso a nuovo. Le piazzole pronte per le tende dei visitatori e dei portatori, il campo pulito, le toilette installate. L’acqua quest’anno arriva ben distribuita in diversi punti del campo.

Tra i quattro gruppi di trekkers che oggi hanno posizionato le loro tende il più eccentrico è quello dei giapponesi, agghindati in modo alquanto originale. Una visitatrice porta una sorta di tovaglia sopra la testa, forse per proteggersi dal sole che qui di fronte alle pareti ocra del Baltoro picchia con forza. I portatori lavorano così come gli operatori del Parco del K2 e questo, per un territorio che sta mettendo molte energie per sviluppare le proprie capacità di accoglienza, è un segnale molto importante.

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