Alpinismo

Ossigeno: l’Uiaa si rivolge all’antidoping

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TOKYO, Giapppone — L’ossigeno in alta quota è doping? La questione è finita, nei giorni scorsi, sul tavolo dell’Uiaa riunita in Giappone per l’Assemblea annuale. Ed ora è in attesa del parere della World AntiDoping Agency, interpellata ufficialmente per un consulto sulla questione sulla base del quale poi decidere i necessari provvedimenti.

"Urge fare chiarezza sull’uso dell’ossigeno in alta quota, che spesso equivale ad un abuso delle proprietà fisiche. Per questo da molti viene considerato doping. E’ probabile che in futuro dovremo cancellare e rifare tutte le classifiche”. Così Renato Moro, Presidente della Commissione Spedizioni Alpinistiche dell’Uiaa si esprimeva qualche mese fa sulla questione degli alpinisti che usano l’ossigeno suppelementare per scalare le montagne di ottomila metri.
 
E ora sembra essere arrivato davvero il momento di mettere le carte in tavola. A Matsumoto, in Giappone, durante l’assemblea annuale dell’associazione si è discusso di questo tema e si è deciso di chiedere un consulto ufficiale all’organizzazione mondiale dell’antidoping, sul quale basare poi eventuali provvedimenti in merito.
 
Ma l’ossigeno non è stato l’unico tema caldo dell’assemblea che, anzi, si è rivelata foriera di grosse novità per l’Unione internazionale delle associazioni d’alpinismo. E’ stata infatti approvata una riforma dello statuto che va verso una maggior autonomia delle discipline sportive curate dall’associazione, in primis dello scialpinismo.
 
"Lo scialpinismo avrà ora ampia autonomia – ha commentato Silvio Calvi, coordinatore del gruppo di lavoro che ha elaborato la riforma statutaria -. Sarà gestito come una "unit-member" e avrà libertà di gestire le proprie competizioni e spazio per sviluppare la propria attività. La stessa cosa potrà valere per l’arrampicata su ghiaccio".
 
Una scelta, insomma, che va incontro alle esigenze competitive di alcune discipline della cerchia alpinistica, cui viene data la possibilità di crescere e svilupparsi all’interno dell’Uiaa. Per evitare, forse, che tutte si trovino costrette a fare come l’arrampicata sportiva che l’anno scorso ha scelto di uscire dall’Uiaa per costituirsi federazione autonoma (International Federation of Sport Climbing).
 
Un’altra importante modifica allo statuto riguarda la riforma dell’organizzazione interna, che diventerà più snella ed efficace. Un lungo e costruttivo dibattito, presieduto dal canadese Mike Mortimer ha portato all’approvazione della riforma con  53 voti a favore, 18 contro e 3 astenuti. Il gruppo di lavoro coordinato da Calvi è stato poi incaricato di completare il lavoro nelle parti ad oggi non modificate.
 
Durante l’assemblea si è poi discusso di altri argomenti strategici come la partecipazione dell’Uiaa al Comitato Olimpico Internazionale, poi confermata a larghissima maggioranza. Riguardo le olimpiadi del 2008, i rappresentanti di Pechino hanno  illustrato alla commissione il progetto di salita all’Everest con la fiaccola olimpica.
 
Negli stessi giorni, sempre a Matsumoto, si è svolta anche la prima assemblea ordinario dell’Ifsc (International Federation of  Sport Climbing), l’ente costituito per la gestione delle competizioni internazionali di arrampicata sportiva.  L’Ifsc è attualmente presieduta dall’italiano Marco Scolaris.
 
Sara Sottocornola

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