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Altri 2 orsi morti in Abruzzo: cuccioli

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L’AQUILA — Erano due cuccioli. Dopo Bernardo, la sua compagna Rossella e l’altra orsacchiotta – forse loro figlia – trovati morti ieri, arriva oggi la notizia di altri due orsi  trovati senza vita nel parco nazionale d’Abruzzo. Sale quindi lo sconcerto per l’elevato numero di morti, anche se le fonti ufficiali confermano che questi due orsacchiotti sono morti per cause naturali, e non per avvelenamento.

I due cuccioli, in realtà, sarebbero stati trovati già una quindicina di giorni fa, ma la notizia sarebbe stata diffusa soltanto oggi. Un fatto che ha acceso una pesante polemica sulla questione.
 
Secondo il presidente del Parco Giuseppe Rossi, la notizia della morte dei primi due orsi non era stata diffusa perchè in quel caso non si trattava di avvelenamento, ma di morte per cause naturali. "Le cause – ha detto il presidente – sono state accertate dall’Istituto nazionale della fauna selvatica".
 
Ma stamattina ha iniziato a serpeggiare la notizia che anche la morte di Bernardo fosse nota ai gestori dell’area protetta già da dieci giorni, e quella della sua compagna da due. A quanto pare, la stampa sarebbe venuta a conoscenza della tragica morte degli orsi soltanto ieri, quando è stata ritrovata la quinta vittima.
 
Si tratterebbe forse di un’epidemia? Il presidente è scettico. "Non vorrei che qualcuno si stia adoperando per rimestare nel torbido", si difende Rossi, secondo il quale "questa tragedia terribile rappresenta un atto mirato: colpire la stessa idea di area protetta, di parco, di cui l’orso marsicano è il simbolo".
 
Nel timore che ci siano altre vittime tra gli orsi senza radiocollare, la polizia ha dispiegato decine di  agenti che stanno setacciando il territorio del Parco tra Gioia dei Marsi, Pescasseroli e Bisegna.
 
Ovviamente le ricerche riguardano anche eventuali tracce che possano ricondurre ai colpevoli degli attentati alla vita degli orsi, come segni di pneumatici, mozziconi di sigarette, impronte e quant’altro.
 
Già, perchè anche se i due orsacchiotti di cui è stata data notizia oggi sono morti per cause naturali, l’avvelenamento resta la prima ipotesi per quanto riguarda la morte di Bernardo e famiglia. Soprattutto alla luce del fatto che nei giorni scorsi, nel Parco, sono stati trovati morti anche due lupi, forse avvelenati dalla stessa capra mangiata dagli orsi.
 
La questione si è fatta così importante da mobilitare le alte sfere. "Arrestare e condannare questi criminali – ha attaccato il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio – Non ci faremo intimidire".
 
Domani il ministro raggiungerà la sede del parco nazionale d’Abruzzo per incontrare i vertici dell’Ente parco e discutere sul da farsi.
 
E intanto spuntano come funghi le taglie sulla testa di questi criminali: alla taglia di 10mila euro messa ieri dal Wwf, se ne sono aggiunte due, di eguale entità: una del gruppo dei Verdi, l’altra di Marcello de Angelis di Alleanza Nazionale, membro della commissione agricoltura della Camera.
 
 
 
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