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Le montagne di Vittorio Sella in mostra

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MILANO — Lo spettacolo delle montagne è un’emozione travolgente e indescrivibile a parole. Ma là dove non arriva la voce, arrivano invece le immagini. Soprattutto se si tratta degli scatti di un artista d’eccezione: Vittorio Sella. A Milano sono in mostra i capolavori di uno dei padri della fotografia di alta quota.

Vittorio Sella amava le montagne, perchè, come terrazze del mondo, da lassù poteva cogliere il "sublime". Un sublime in senso filosofico-romantico: quel perdersi nell’infinito turbinio di emozioni, passioni estreme, bellezza irresistibile. Questo suscitavano in lui le montagne, ed è per questo che a loro ha dedicato la sua vita di alpinista e fotografo.
 
"Vedute del Sublime" è il titolo della rassegna fotografica dell’artista piemontese, in mostra al Nepente Art Gallery di Milano fino al 10 novembre.
 
Le prime foto sono per le montagne di casa sua: il Cervino, la Punta Dufour, il Lyskamm e il Monte Bianco dal versante italiano. Quindi si sposta sull’altro versante delle Alpi.
 
Ma l’Italia non gli basta: tra il 1889 e il 1896 Sella scopre il Caucaso Centrale. Poi è la volta dell’Himalaya, dove viaggia in veste di fotografo ufficiale del Duca degli Abruzzi. Gli scatti dal "Tetto del mondo" hanno fatto di lui un artista dalla fama internazionale, e un genio dell’avanguardia ottocentesca.
  
Sella è incantato dalla luce: quella riflessa del bianco accecante dei ghiacci, quella che contrasta con le gelide ombre dell’altitudine, quella che dà il senso di pace e di potenza. Così lo stesso paesaggio è colto in diversi momenti del giorno, ad ogni cambiamento di luce: perchè ad ogni ora le montagne si vestono di nuovi colori.
 
 
 
Valentina d’Angella
 

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