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La Toscana difende le comunità montane

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FIRENZE — Il disegno di legge Santagata-Lanzillotta contro i "troppi costi" della politica prevede una riduzione delle comunità montane. Ma l’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) non ne vuole sapere. E dopo numerose proteste ufficiali, sta pensando di organizzare, per il prossimo 2 ottobre, un grande "mountain day".

A scuotere gli animi sono alcuni dei provvedimenti contenuti nel disegno di legge Santagata – Lanzillotta, approvato lo scorso luglio dal consiglio dei Ministri e deciso a ridurre i costi della politica di 1,3 miliardi di euro.
 
Tra i vari provvedimenti pe raggiungere questo obiettivo, c’è anche quello che riguarda il riordino delle comunità montane. Secondo il disegno di legge, dovrebbero essere considerate aree di "montagna" solo quelle con un territorio esteso per l’80 per cento oltre i 600 metri di quota, oppure su almeno 600 metri di dislivello. Inoltre, si prevede un deciso taglio del numero dei consiglieri.
 
Secondo l’Uncem, "non è possibile legare il concetto di montanità solo ai metri d’altezza". Quest’idea è stata espressa più volte da diversi enti locali e numerosi rappresentanti dell’associazione, in primis dal presidente Enrico Borghi.
 
La proposta del "mountain day", lanciata dal presidente dell’Uncem Toscana Oreste Giurlani (nella foto), vuole preparare il terreno al Consiglio Nazionale dell’Uncem, che si terrà a breve, e dove si deciderà la linea comune nazionale da adottare nei confronti del disegno di legge "incriminato".
 
“Il 2 ottobre sarà una data importante – ha detto Giurlani alla stampa – soprattutto per tranquillizzare le popolazioni di montagna che si sentono sempre più emarginate dalle decisioni governative. Ritengo assolutamente necessario confrontarsi sulla questione prima che la stessa venga portata in Parlamento".
 
Per questo motivo, al "mountain day" sono stati invitati anche i ministri Lanzillotta e Santagata.

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