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In 600 nudi sull’Aletsch Glacier

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GINEVRA, Svizzera — Erano in seicento, completamente nudi, tra i ghiacci dell’Aletsch Glacier. L’annunciata provocazione di Greenpeace per lanciare un nuovo grido d’allarme contro il riscaldamento climatico ha "preso forma" la settimana scorsa sulle Alpi Svizzere.

I volontari, raccolti negli ultimi mesi dalla nota associazione ambientalista, si sono radunati sul ghiacciaio dell’Aletsch e si sono spogliati tutti insieme, restando "come mamma li ha fatti" per alcune decine di minuti.
 
Giusto il tempo di realizzare un provocatorio servizio fotografico diretto da Spencer Tunick, esperto di "nudi di massa". Il noto artista americano ha così immortalato l’originale scultura vivente che ha voluto rappresentare la vulnerabilità dell’ambiente e la fragilità della vita umana su questo pianeta, minacciati entrambi dal riscaldamento climatico.
 
Significativa la scelta della location. Il ghiacciaio dell’Aletsch – il più esteso di tutte le Alpi, con i suoi 120 chilometri quadrati – si è ritirato di ben 115 metri in un solo anno (dal 2005 al 2006) e alcuni glaciologi svizzeri si aspettano che scompaia quasi del tutto nel giro di un secolo.
 
L’appello della sezione svizzera di Greenpeace è rivolto a tutti i governi del mondo, perchè si rendano conto che l’umanità non si è mai trovata di fronte ad una così grande crisi ambientale e che ora servono decisioni "coraggiose" per ridurre drammaticamente le emissioni di gas serra, così come auspicato dalle Nazioni Unitie durante l’ultimo Intergovernmental Panel on Climate Change.
 
 
 
Foto di Spencer Tunick courtesy of Greenpeace Switzerland 

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