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Il trekking verso il K2, seconda tappa: verso le grandi montagne

Askoli
Askoli

A Skardu tutto il necessario viene caricato sulle Jeep. A pochi chilometri dal paese, scendendo lungo l’Indo che qui ha scavato un letto sabbioso e spettacolare, si attraversa il fiume svoltando a nord ovest verso Shigar e proseguendo lungo la valle scavata dallo Shigar River sulla sinistra orografica.  Nel punto di confluenza tra Basha e Braldu river si svolta seccamente a destra direzione Dassu, imboccando la valle vera e propria che, seguendo direzione nord-est, porterà fino a Concordia.

Qui il percorso è tortuoso e spesso la strada interrotta. Solo il continuo lavoro delle popolazioni locali ne permette l’agibilità. In 6 ore di jeep si giunge ad Askoli a quota 3048 metri, ultimo villaggio e piccolo avamposto, punto di partenza del trekking vero e proprio. Da qui in avanti tutto il materiale necessario sarà portato dalle spalle di alpinisti trekkers e portatori in bidoni, zaini e sacchi.

Islamabad – Skardu – Askoli – Joula – Paju – Urdukas – Goro-II – Concordia – K2 Base camp
Skardu- Askoli  quota 3048 metri

 

“Io e Lorenzo Mazzoleni chiudiamo la lunga fila dei portatori nel tratto prima di Askoli, quando veniamo attratti delle acque termali. Gli alpinisti per ‘definizione’ non sono a proprio agio con l’acqua, i nostri colleghi si erano accontentati di un risciacquo frettoloso qui e là. Noi invece decidiamo che è troppo bello per non fermarsi…Avevamo un approccio anche giocoso con quell’ambiente, più tardi avrebbe dovuto essere estremamente determinato, questo chiede il K2. Cosi nudi e bianchi come bruchi ci sdraiamo nelle pozze e lasciamo che i nostri occhi colgano la bellezza di quelle ‘piccole montagne’ prima del Baltoro, nel relax dell’acqua termale.

Lì trascorriamo alcune delle ore più intense di quella spedizione, una pausa irripetibile. Ci raccontiamo un po’ della nostra vita, come la sentiamo vista dalle acque della sorgente con i riflessi delle montagne davanti a noi. Rapiti dalla magia ci dimentichiamo del tempo e del sole Pakistano. La sorgente ci regalò anche una bella scottatura, effetto dei raggi solari attraverso l’acqua.  In più, raggiunto il campo base, sentimmo una bella ramanzina di Agostino, il nostro rigoroso capo spedizione. Ritornammo a essere seri alpinisti per il K2.”

 Gian Pietro Verza, Giuda Alpina e Responsabile Tecnico EvK2Cnr

 

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