Cronaca

Cinque alpinisti morti assiderati sulle Alpi

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Updated AOSTA — Il maltempo fa strage sulle Alpi italiane. Questa mattina cinque alpinisti, di diverse cordate, sono morti congelati sul Monte Rosa e sul Monte Bianco. Anche una donna è in gravi condizioni. Mentre sulla Marmolada due spagnoli sono stati salvati in extremis.

Vento fortissimo e totale assenza di visibilità. Il maltempo che ha colpito nelle ultime 24 ore l’Arco alpino è costato caro agli alpinisti impegnati a scalare le vette dei due massicci valdostani. Le cordate sono rimaste bloccate in alta quota, dove le cattive condizioni metereologiche hanno reso impossibile i soccorsi.
  
Un gruppo di quattro scalatori si trovava sul Col di Bionassay, sul massiccio del Monte Bianco, a circa quattromila metri di altitudine. I malcapitati, sorpresi dal cattivo tempo, sono stati costretti a trascorrere la notte all’addiaccio: i soccorritori li hanno ritrovati tutti morti congelati.
 
Secondo quanto riferito dal direttore del soccorso alpino valdostano Adriano Favre, le quattro vittime sono tutti studenti di una scuola di Grenoble. Tra di loro ci sarebbero un inglese e un francese. Le squadre hanno recuperato quattro agenti del soccorso francese, trasportati a Chamonix, mentre le salme non sono state recuperate, per le condizioni meteo difficoltose.
 
Stessa sorte è toccata a un’altra vittima, questa volta sul Monte Rosa. Nella zona della capanna Margherita, a 4.500 metri, erano bloccati sette alpinisti tedeschi, che sono stati recuperati martedì mattina da alcune guide di Cervinia dopo una notte passata nel ghiaccio. Uno di loro non ce l’ha fatta, ed è morto per il freddo. Mentre una donna è stata riportata a valle in gravi condizioni.
  
Più fortunati sono stati invece i due alpinisti spagnoli che si trovavano a tremila metri di quota, a 170 metri dall’uscita della via Messner, sulla parete della Marmolada. Le forti raffiche di vento hanno reso impossibile anche qui l’intervento dell’elicottero del soccorso alpino, e sono dovute intervenire le squadre a piedi.
  
Ben 32 tecnici sono stati coinvolti nelle operazioni di soccorso: sono saliti per il primo pezzo grazie alla funivia, aperta appositamente, e poi hanno scalato per altri 200 metri a piedi sul ghiaccio. I due alpinisti sono stati recuperati con l’argano e poi riportati a valle.
 
 
 Valentina d’Angella

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