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Giappone, è di nuovo allarme nucleare

TOKYO, Giappone — Una nuova fuoriuscita di liquido radioattivo, una preoccupante sottostima di quella precedente e l’ordine di chiusura immediata della centrale nucleare di Kashiwazaki. Le notizie giunte dal Giappone nelle ultime ore smentiscono in modo incredibile chi voleva ormai un "allarme rientrato".
Tutto sembrava da ridimensionare. Stamattina le agenzie riportavano i commenti degli esperti che paragonavano il liquido radioattivo fuoruscito dalla centrale nucleare di Kashiwazaki addirittura ad un po’ d’acqua minerale.
Ma a quanto pare, le cose non stanno così. Nelle ultime ore il livello di allerta si è alzato spaventosamente e dal Giappone arrivano notizie sconcertanti.
Due giorni fa, a seguito del terremoto che ha colpito il Giappone, un incendio aveva provocato un black out nella centrale atomica di Kashiwakazi-Kariwaha. E quel che è peggio, da uno dei sette reattori della centrale – la più grande del mondo per dimensioni – era fuoriuscito del liquido.
Radioattivo sì, radioattivo no, radioattivo poco, nelle ultime ore un ribalzello di dichiarazioni e smentite ha fatto girar la testa a governi, ambientalisti e stampa. Sembra che si trattasse di circa 1.200 litri di acqua contenuta in una piscina dove erano stati immersi combustibili nucleari. Non è chiaro, però, se si trattasse di acqua purificata o contenente materiale radioattivo: sembra che fosse contaminata, ma i valori ufficiali continuano ad essere rivisti.
E’ chiaro invece che questo non è l’unico punto oscuro della vicenda. Secondo le ultime notizie, pare che il versamento del liquido fosse sottostimato di oltre il 50 per cento. E che ci sia stata un’altra perdita di acqua radioattiva (con iodio, cobalto e cromo) da un secondo reattore. Nella centrale, poi, sarebbero stati trovati bidoni di rifiuti tossici caduti e scoperchiati e piccole fughe si sarebbero verificate anche nell’atmosfera.
Alla Tokyo Electric Power Company, che gestisce la centrale, vengono attribuite dichiarazioni contrastanti. Sembra che abbia definito l’accaduto "un disastro" ma che allo stesso tempo assicuri che la quantità di materiale radioattivo fuoriuscito sia al di sotto del livello di allarme.
Il sindaco della città di Kashiwazaki per tutta risposta ha ordinato la chiusura degli impianti per motivi di sicurezza, fino a quando questa storia non sarà chiarita. E a livello internazionale gli ambientalisti alzano la voce: Greenpeace avrebbe già iniziato la campagna per riportare l’attenzione sulla pericolosità degli impianti nucleari, che possono diventare delle mine vaganti in caso di disastri naturali.
Nel frattempo, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica si sarebbe dichiarata disponibile ad aiutare il Giappone a definire la reale entità dell’incidente e gli eventuali rischi.
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